Consip, l’accusa del manager: ricatti da Verdini e papà Renzi. E spunta un soggiorno offerto da Romeo a Russo

Consip, l’accusa del manager: ricatti da Verdini e papà Renzi. E spunta un soggiorno offerto da Romeo a Russo
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 3 Marzo 2017, 08:44
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«Vero? Peggio di quanto pensavamo vero?», sbotta l’ex ad della Consip Mario Gasparri. E il suo presunto socio occulto Alfredo Romeo lo interrompe e lo incalza: «Sì, e non è vero che non conta un cazzo là dentro, anzi, i colleghi suoi li costringe». Ma di chi parlano Romeo e Gasparri? A chi si riferiscono l’imprenditore e il manager Consip che ha confessato di aver intascato circa 100mila euro di tangenti? Facile, chiosa il gip di Roma: parlano di Luigi Marroni, attuale «ad» della Consip (la principale fonte di spesa del Ministero dell’Economia), vale a dire dell’altro protagonista dell’inchiesta sulle presunte mazzette versate da Alfredo Romeo. Stando a un’anticipazione dell’Espresso, Marroni avrebbe raccontato ai pm di Napoli lo scorso dicembre di aver subìto una sorta di ricatto da Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, ma anche del suo socio occulto Carlo Russo. In sintesi, Marroni avrebbe parlato di pressioni ricevute da Carlo Russo per intervenire sui commissari di gara per conto del «babbo di Matteo» e del parlamentare di Ala Denis Verdini. «Carlo Russo - ha messo a verbale Marroni - mi ha chiesto di intervenire sui commissari di gara per conto del babbo di Matteo e del parlamentare di Ala. Mi dissero che loro erano “arbitri” del mio destino professionale».

Nuove accuse contro il presunto faccendiere Carlo Russo, raggiunto da una perquisizione due giorni fa per traffico di influenza, nuovi verbali firmati dal manager Consip come «persona informata dei fatti». Parole che investono Renzi senior, che fanno riferimento a una sorta di «ricatto subìto» da Russo. E non è un caso che proprio nelle carte napoletane, spunta anche un soggiorno offerto per una settimana nell’hotel Romeo proprio a Carlo Russo, vale a dire all’«omino» vicino a Renzi. Un soggiorno di oltre tremila euro a Carlo Russo e a una sua conoscente, che rappresenta - agli occhi degli inquirenti - una nuova conferma delle pressioni ammesse da Marroni nel corso della deposizione fatta a Napoli lo scorso dicembre. 

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