Carlo Calenda, ecco Carfagna e Gelmini: «La parte migliore di FI ha lasciato». Mara: «Qui niente trame con Mosca»

Carlo Calenda, ecco Carfagna e Gelmini: «La parte migliore di FI ha lasciato». Mara: «Qui niente trame con Mosca»
Carlo Calenda, ecco Carfagna e Gelmini: «La parte migliore di FI ha lasciato». Mara: «Qui niente trame con Mosca»
Venerdì 29 Luglio 2022, 09:27 - Ultimo agg. 30 Luglio, 09:31
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«La parte migliore di Forza Italia ha lasciato il partito», dice Carlo Calenda. Carfagna e Gelmini sono in conferenza con il leader di Azione per ufficializzare il loro ingresso«Qualsiasi decisione prenderemo nei prossimi giorni, lamo insieme», spiega ancora Calenda. Mariastella Gelmini e Mara Carfagna entreranno nella segreteria di Azione». «Io penso che oggi la scelta sia tra Draghi e Meloni. E Draghi è la persona più adatta per il Paese», spiega Maria Stella Gelmini. Sulle alleanze «la scelta non è affidata a un sondaggio. Cosa serve più ad Azione lo capite tutti senza sondaggi. Stiamo cercando di capire se la maggiore performance in parte proporzionale è in grado di contrastare la vittoria di questa destra. Ma di collegi sicuri ce ne sono pochi, pochi, pochi», prosegue Calenda.

«Fino al 20 luglio eravamo in un partito che aveva contribuito a far nascere un governo, quello Draghi», che ha lavorato per famiglie e imprese, «ha tagliato le tasse per i cittadini e le aziende». Il 20 luglio con una decisione di far cadere il governo guidato dall'ex presidente di Bce «siamo stati costretti» a lasciare Fi. Si è trattato di una «scelta enorme».

La scelta di oggi è stata una scelta di serietà e soprattutto di verità», prosegue Mara Carfagna .

 

LA CAMPAGNA - Alleanze, coalizioni, proposte e rifiuti: la campagna elettorale che porterà alle politiche 2022 di settembre è già cominciata. E se il centrodestra sembra aver trovato la quadra su premiership e seggi, il centrosinistra è ancora indietro nonostante i sondaggi premino il Pd come secondo partito dietro Fratelli d'Italia. Pd con il quale però non ha intenzione di avere a che fare il M5S , almeno sentendo le parole del leader Giuseppe Conte : «Col Pd per il futuro non escludo un dialogo, non un'alleanza. Per queste elezioni assolutamente non se ne parla di avere rapporti col Pd - ha detto a Rtl -.Che rapporto può avere il Movimento 5 stelle con una forza politica che sta chiudendo accordi da Calenda a Di Maio a Renzi a Brunetta a Carfagna? Questa è un'ammucchiata dove noi non ci risultati mai ritrovare, perché sono personalità divisive e litigioso. La politica fatta così significa tutto e il contrario di tutto». 

Era stata annunciata come la giornata decisiva per la regola del doppio mandato e così è stato: nessuna deroga al tetto la decisione del M5S. La decisione è stata comunicata dal leader del movimento Giuseppe Conte ai "veterani" del M5S. Saltano, dunque, nomi storici del Movimento. Tra questi, Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice dell'approdo di Conte nel M5S.

Sull'addio degli ex 5S ora con Di Maio, l'ex premier spiega: «La coerenza ha un costo alto, noi stiamo pagando anche il prezzo di questa scissione capitanata da Luigi Di Maio. Loro hanno abiurato ai principi ai valori del Movimento, ci sta». La notizia, poi, è quella sulla regola del doppio mandato: «Arriverà una decisione in giornata», dice Conte. 

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Renzi: «Con Letta non ci sentiamo da tempo, ma se vuole un'alleanza parliamone»

La coalizione di centrosinistra potrebbe prevedere anche Italia Viva di Matteo Renzi, che però a proposito del rapporto col Pd dice: «Con Letta non ci sentiamo da tempo. Ha fatto sapere ai giornali che riteneva non utile un'alleanza con noi, poi mi pare di aver visto dichiarazioni diverse - le sue parole a Radio24 -. Con Calenda ci siamo visti. Sia con Letta e con Calenda l'elemento chiave non è quello di una sistemazione personale per me il ragionamento è la politica. In un Paese in cui la situazione politica e economica è molto seria bisogna decidere cosa proporre ai cittadini cosa dobbiamo. A sinistra ci sono due alternative: la prima è evocare il pericolo fascista, non è vero.Io sono contro Meloni i e Salvini ma non possiamo combatterli così. L'altra strada è: se il Pd vuole fare un'alleanza seria sui conteuti parliamone. Ma se va avanti su posizioni diverse non possiamo strapparci le vesti».

L'alternativa, quindi, è quella di correre in solitaria : «Se le persone che fanno politica vogliono una alleanza sui contenuti e sui programmi, allora mi metto seduto e parlo. Se l'alleanza deve essere per salvare qualche posto, qualche parlamentare, allora preferisco correre in solitaria. Non è il mio obiettivo salvare la poltrona a qualcuno dei miei, e nemmeno a me. Per salvare la cadrega uno si mette d'accordo con tutti, il punto è salvare la faccia più che la cadrega, oltre che il paese. È ovviamente - prosegue Renzi - che non siamo ben visti, siamo sempre stati soli in questa legislatura. Da solo ho mandato a casa Conte, e ce ne dicevano di tutti i colori, ci hanno dato degli irresponsabili. In certi momenti ci vuole coraggio di dire la verità».

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