Dpcm Natale, dal 28 al 30 dicembre Italia zona gialla: ecco cosa si può fare nei tre giorni di "libertà"

Dpcm Natale, dal 28 al 30 dicembre Italia zona gialla: ecco cosa si può fare fare nei tre giorni di "libertà"
Dpcm Natale, dal 28 al 30 dicembre Italia zona gialla: ecco cosa si può fare fare nei tre giorni di "libertà"
di Francesco Padoa
Venerdì 18 Dicembre 2020, 10:46
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Il governo tiene ancora, forse per poche ore, gli italiani con il fiato sospeso per le misure anti-Covid per le feste di Natale, Capodanno ed Epifania. Le misure al vaglio sono variegate, fin quando non saranno nero su bianco non sarà possibile indicare con esattezza cosa è vietato e cosa è permesso, in che giorni è vietato e in quali è permesso. Ma intanto il Veneto, assediato dai contagi, vara subito una stretta: da sabato prossimo, 19 dicembre, e fino al 6 gennaio vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. La decisione del presidente Luca Zaia anticipa le restrizioni in arrivo per le festività su tutto il territorio nazionale, che hanno diviso i ministri e le forze di maggioranza.

La zona rossa

L'ipotesi più probabile resta sempre quella di una zona rossa nei festivi e prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 e il 5 e 6 gennaio o per l'intero periodo fino al 3. Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai nonni o comunque a congiunti non conviventi - non più di due - di unirsi ai familiari per il cenone. Il quadro dovrebbe essere definito oggi in Consiglio dei ministri, se non slitterà tutto ancora a domani. Incombe comunque il weekend del temuto esodo - con treni già 'sold out' -, in particolare verso sud, prima della deadline del 21 dicembre per gli spostamenti tra regioni, che è anche l'ultimo fine settimana di shopping libero prima della stretta. Insomma file e assembramenti visti come un pericolo per la possibile impennata dei contagi, cosicché il ministero dell'Interno ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti e sui locali nelle aree della movida. Già previsto lo schieramento di almeno 70 mila unità delle forze dell'ordine, negli ultimi giorni già più visibili nelle verifiche sulle strade delle città.

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Il messaggio che arriva dal governo è quello di Francesco Boccia, alfiere della linea del rigore. «Natale è più rischioso di Ferragosto - dice il ministro degli Affari regionali-.

Dovremo passarlo ognuno a casa propria per tutelare i più fragili e gli anziani». «Chi pensa a feste e cenoni si sbaglia di grosso», dice Boccia, che elogia il leghista Zaia per la decisione di chiudere i Comuni. «Non possiamo aspettare ulteriormente», ha detto il presidente veneto parlando del governo, «Il mio non è un atto di eroismo, ma adesso c'è bisogno di guardare in faccia alla realtà». Esclude invece provvedimenti il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Il Consiglio dei ministri ha invece impugnato l'ordinanza con cui la Regione Valle d'Aosta ha riaperto ieri bar e ristoranti, in deroga alla fascia arancione in cui si ancora si trova. 

IPOTESI PIU' DRASTICA

Dunque vediamo nel dettaglio le ipotesi sul tavolo del Governo. Stretta sì, ma come? Nell'ipotesi estrema l'Italia si tingerà di rosso dal 24 al 7 gennaio. In questo caso non ci si potrà spostare per raggiungere Comuni vicini, né all’interno del proprio, a meno che non vi siano effettive necessità lavorative, di salute o di emergenza, come per esempio acquisti di prima necessità quali cibo o medicine. Tornerà necessaria l’autocertificazione da compilare in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Fermo restando che in caso di dichiarazione mendace si incorrerà in un reato. Non sarà neanche possibile passeggiare, se non per i motivi contenuti nel decreto, ovvero lavorativi, di salute o necessità, per esempio raggiungere il supermercato, la chiesa o la farmacia. Sarà consentito uscire di casa anche per portare fuori il cane, per fare attività motoria, in entrambi i casi in solitaria e vicino alla propria abitazione. Incontrare familiari e amici sarà vietato, sia in luoghi pubblici che privati. Unica eccezione qualora si debba fare visita a una persona non autosufficiente o genitori separati debbano raggiungere i figli minorenni. In zona rossa non sarà ovviamente neanche consentito spostarsi nelle seconde case, anche se queste si trovano all’interno dello stesso Comune o Regione. Si potrà farlo solo in caso di emergenza, per esempio in seguito a un furto, allo scoppio di un impianto idraulico oppure a un crollo, esclusivamente per il tempo necessario a risolvere l’emergenza improvvisa. Sarà invece sempre consentito fare ritorno al proprio domicilio, senza alcun limite di orario, servirà solo una autocertificazione che attesti che stiamo ritornando presso la nostra abitazione.

IPOTESI PIU' PERMISSIVA

L'ipotesi più permissiva al vaglio del governo  spinge invece per una staffetta di colori. Il punto di mediazione potrebbe arrivare con una zona rossa estesa a tutta l'Italia nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 3 gennaio (24, 25, 26, 27, 31 dicembre e l'1, 2, 3 gennaio). Se passasse questa linea, calendario alla mano, non ci resta che consultare giorno per giorno. Dal 19 al 23, dunque, le cose dovrebbero restare come previsto dalle norme in vigore oggi: fino al 20 compreso potremo muoverci anche fuori regione (solo tra regioni gialle). Da lunedì 21, però, scatta il divieto di spostamento fuori regione (salvo che per motivi di lavoro, salute o urgenza) con la possibilità sempre però di tornare alla residenza, domicilio o abitazione. I negozi resteranno aperti fino alle 21. Bar e ristoranti aperti fino alle 18. Come aperti saranno anche barbieri e parrucchieri. Coprifuoco alle 22.

Dal 24 al 27 dicembre sarebbe zona rossa. Un lockdown in piena regola, come quello della scorsa primavera. Negozi, bar e ristoranti chiusi. Aperti alimentari, farmacie, i tabacchi, edicole e librerie. Vietato spostarsi all'interno del nostro Comune se non per motivi di salute, lavoro o urgenza (con l'autocertificazione). Si potrà andare a messa ma no a pranzi o cene con i parenti se non con il nucleo convivente. Al vaglio però una deroga per allargare a non più di due congiunti stretti. Consentito uscire per assistere una persona non autosufficiente o per fare attività motoria e sportiva.

TRE GIORNI DI LIBERTA'

Ed ecco il ritorno alle possibili “libertà” tra il 28-30 dicembre: l'Italia tornerebbe probabilmente tutta gialla in quei tre giorni. Nel caso il governo opti per questa linea morbida, si tornerebbe alle restrizioni del dpcm dal 4 dicembre al 15 gennaio. Coprifuoco dalle 22 alle 5. Trasporti pubblici, capienza al 50%. Superiori e università in DAD. Mascherina obbligatoria nelle elementari e medie. Smart working ai livelli massimi. Bar e ristoranti aperti dalle 5 alle 18. Centri commerciali chiusi nei weekend. Chiusi musei, mostre, bingo e casinò. Stop concorsi tranne per personale sanità. Nessuna novità per lo sport, con l'ok che permane agli allenamenti di calcetto. Per le Messe e l'accesso ai luoghi di culto, restano validi i Protocolli già in essere. Chiusi gli impianti sciistici.

COSA SI POTREBBE FARE

Dunque ci si potrebbe spostare piuttosto liberamente nelle ore diurne. Non ci sono infatti grosse limitazioni, ovviamente, però, resta in vigore il coprifuoco. Vale a dire che è vietato uscire di casa dalle ore 22 fino alle 5 del mattino se non per validi motivi. Colazione e pranzo fuori sì, aperitivo serale e cena no. Bar, ristoranti, pasticcerie e pub infatti, pur nel rispetto di tutta una serie di indicazioni (tra cui il numero di ingressi contingentato e un massimo di 4 persone sedute ad ogni tavolo) possono “tranquillamente” restare aperti ma solo fino alle ore 18. Scattate le 6 di sera però osti e ristoratori possono dedicarsi alle consegne a domicilio (sempre consentite) e, ma solo fino alle 22, alla vendita di cibo da asporto, che però non può essere consumato nelle adiacenze dell’esercizio o comunque all’aperto. Difficilmente ci si potrà spostare senza limitazioni sia tra comuni che verso altre regioni come avveniva finora nelle regioni gialle. A prescindere dall’ulteriore inasprimento che il Governo varerà nelle prossime ore, restano in vigore le regole introdotte dal Dpcm del 3 dicembre scorso: «Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata o uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome». In questo periodo sarà possibile spostarsi tra comuni, province, e regioni diversi solo per motivi di lavoro, necessità o salute. O per tornare alla propria residenza.

Dal 31 dicembre al 3 gennaio si tornerebbe ancora una volta alla zona rossa con le medesime restrizioni, quindi, previste per i giorni di Natale. Dal 4 al e 6 si dovrebbe tornare ad una maggior libertà. Ma il condizionale resta d'obbligo. I dati che arrivano dalla curva dei contagi non consentono di esultare e l'ipotesi di una Italia completamente rossa prende quota.

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