Berlusconi, Conte e Renzi, che scontro:
a Napoli la sfida dei big delle elezioni

Berlusconi, Conte e Renzi, che scontro: a Napoli la sfida dei big delle elezioni
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Agosto 2022, 08:45 - Ultimo agg. 21 Agosto, 07:25
4 Minuti di Lettura

Uno scontro tra tre ex premier. Senza contare ministri vari. Non si era mai vista una campagna così affollata a Napoli e in Campania dove in una sola arena (politica) scendono in campo così tanti big di partito. Certo, colpa della nuova legge elettorale e del taglio dei parlamentari, sono scontri virtuali perché posizionati in diversi listini proporzionali di Camera e Senato ma tant'è. Comunque sia, solo su Napoli, ci saranno in corsa ben tre ex presidenti del Consiglio: Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Un record. Con un scontro comunque diretto, entrambi capolista al Senato a Napoli città, tra il Cavaliere e il leader di Italia Viva. Con il secondo considerato per anni come un ipotetico successore del primo come leader di un centro moderato. Ma sono avversari anche questa volta. A Napoli.

Certo la discesa in campo all'ombra del Vesuvio del fondatore di Forza Italia non è una novità. Quasi un rito se Berlusconi, dalla nascita del partito, si è sempre candidato, un po' per scaramanzia e un po' perché adora la città, a Napoli. Tutte le politiche e, in un caso, anche come consigliere comunale. Tutti pronti, quindi, a riassaggiare la verve del Cavaliere contrapposta alla guasconeria dell'ex sindaco di Firenze. E non fa nulla che i due, così diversi ma così simili, siano candidati anche altrove perché è su Napoli che ci saranno le scintille più spettacolari.

In aggiunta l'ultimo premier prima del tecnico Mario Draghi. Con la suggestione, nelle ultime settimane, che ci potesse essere uno scontro tra Conte e l'ex figlioccio Luigi De Maio in quel di Pomigliano.

Niente da fare perché il capo dell'M5s si candida capolista al proporzionale della Camera di Campania 1 mentre il suo ex vice a palazzo Chigi in un collegio. Ancora non è chiaro quale. Ma non dovrebbe essere Pomigliano, lasciando così l'ex roccaforte rossa poi passata all'M5s in mano a non si sa ancora chi.

Video



Ma se l'elenco degli ex premier è lungo, lo è altrettanto quello dei ministri del governo Draghi. Tre anche in questo caso. Con in testa il responsabile dei Beni culturali Dario Franceschini che da tempo aveva pensato di candidarsi a Napoli. Città che adora, tra l'altro, e spesso ci è stato in visita da normale cittadino. E anche due mattine fa il suo arrivo è stato sottotraccia: firma della candidatura nella sede del Pd come capolista al Senato e un giro veloce per capire come organizzare la campagna elettorale che entra a regime la prossima settimana.

Altra calata dall'alto, è la candidatura di Roberto Speranza, leader di Articolo 1 e ministro della Salute uscente, capolista alla Camera. Con l'incognita di trovarsi a breve poco lontano da quel governatore De Luca che, per mesi, gliene ha dette di ogni sulla gestione della pandemia. Ma tant'é: in campagna elettorale vale solo la regola dello scurdammoce o passato. E da questo fine settimane l'ex segretario regionale del Pd della Basilicata sarà a Napoli non solo per le burocrazie della candidatura ma anche per mettere a punto la sua campagna elettorale da qui al 25 settembre.

Infine Mara Carfagna, ministro della Coesione uscente, qui alla sua prima competizione fuori da Forza Italia, il partito in cui è nata e cresciuta politicamente. La sfida ora con i vessilli di Azione di Carlo Calenda (in tandem con Renzi) contro centrodestra e centrosinistra. Ma per lei non ci dovrebbe essere l'area napoletana quanto quella salernitana (dove al Senato come capolista c'è anche l'ex leader Cgil Susanna Camusso). E se la prima è la città che l'ha vista sempre recordwoman di preferenze a tutte le politiche, la seconda è la città natia. Quel fortino deluchiano dove non si è mai candidata e che dovrebbe ora espugnare come capolista del proporzionale alla Camera. Anche qui una bella sfida a cui assisteremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA