Fase 2: dalla caccia al cinghiale alla raccolta tartufi, una babele di ordinanze e divieti aggirati

Fase 2: dalla caccia al cinghiale alla raccolta tartufi, una babele di ordinanze e divieti aggirati
di Marco Esposito
Giovedì 7 Maggio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:30
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Scalpitano. Alcune Regioni prendono alla lettera lo spirito dei decreti governativi e nelle ordinanze si limitano a rafforzare i divieti generali. Ma altre, da Nord a Sud, fanno di tutto per scardinare il Dpcm in vigore fino al 17 maggio e anticipare le aperture. A volte in modo diretto come in Calabria. Altre volte con formule astute che scavano nelle pieghe delle norme e consentono di aggirare nei fatti i vincoli agli spostamenti o alle attività consentite, dando il via libera a una partita di golf, a una gita in barca («ma senza guardare il panorama») e, persino, alle corse automobilistiche. Uno scontro tra il governo e i poteri territoriali ormai aperto e che potrebbe deflagrare nel corso della Conferenza Stato-Regioni in programma oggi alle 15:50 (in videoconferenza). L’incontro ha tra i punti all’ordine del giorno «misure eccezionali in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2000», ma i governatori chiederanno anche la libertà di gestire il calendario di aperture.

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A rendere più severe le norme generali sono soprattutto tre Regioni: Emilia Romagna, Toscana e Campania. La regione guidata da Vincenzo De Luca si caratterizza per una produzione normativa abbondante e continuamente ritoccata, tra ordinanze e i cosiddetti chiarimenti. Il vincolo più forte rispetto alle regole generali in vigore dal 4 al 17 maggio è la strettissima fascia oraria per le attività sportive: dalle 6 alle 8:30. La pesca amatoriale, il ciclismo, un bagno in mare che altrove sono sempre consentiti (in sicurezza, ovviamente) in Campania hanno la tagliola dell’orologio. In Emilia Romagna invece, a causa di una presenza del coronavirus molto differenziata sul territorio, c’è un vincolo di mobilità provinciale tranne che per le visite ai congiunti, mentre le spiagge sono tutte interdette al pubblico. Stefano Bonaccini, sfidando la logica, è arrivato a consentire la manutenzione per ragioni di sicurezza delle imbarcazioni solo in ambito provinciale, il che impedisce a un bolognese di intervenire a Rimini. Persino nelle seconde case ci si può recare solo se sono nella propria provincia, sebbene appaia davvero strano che chi vive a Modena abbia la seconda casa a Carpi. In Toscana come in Liguria il limite provinciale invece vale solo se si fa la spesa. Sì agli spostamenti per andare a pescare in barca ma no a quelli per andare a prendere funghi, pratica consentita solo se ci si sposta da casa a piedi. Il Piemonte ricalca le regole generali ma precisa che l’allenamento dei cavalli non può durare più di 120 minuti. Il Lazio consente lo sport in ambito provinciale, tranne che per la pesca.

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La fantasia dei governatori si scatena quando c’è da trovare spiragli per allargare le maglie. L’appiglio più utilizzato è la pratica sportiva: l’elenco di quelle consentite si allunga di giorno in giorno e il Veneto ha addirittura emanato due ordinanze in successione per allungare l’elenco (comunque indicativo). Via libera quindi non solo alla corsetta, ma a golf, tennis (ma non il doppio, precisa la Liguria), tiro con l’arco, tiro a segno, tiro al piattello, arrampicata sportiva, scialpinismo, equitazione, pattinaggio, atletica. E poi in acqua: pesca sportiva e amatoriale, canoa, canottaggio, windsurf, kitesurf, surf, sub, vela. Infine i motori, con la Puglia che nell’ordinanza del 6 maggio fornisce l’elenco più esaustivo: motociclismo, kart e automobilismo.
 

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Il Dpcm firmato da Giuseppe Conte il 26 aprile vieta però l’attività ricreativa e ludica, per cui le Faq regionali cercano di spiegare la differenza tra un’attività ricreativa e una sportiva. La Lombardia sottolinea che si può navigare con barche private sui laghi ma con finalità di pesca sportiva e amatoriale. La Regione Veneto in particolare spiega che si può prendere una barca per andare a pescare però avverte: «Occorre ricordare che è sospesa l’attività ricreativa e ludica e quindi la finalità della navigazione per meri scopi panoramici e paesaggistici o di esercizio nautico non risulta ammessa». Quindi si può andare a pescare in barca ma senza farsi affascinare dal panorama. La più peculiare delle Faq del Veneto è però questa: «Si può andare in macchina fuori comune di residenza nella cantina in cui ci si rifornisce da anni di prosecco nelle colline tipiche di tale prodotto?». La cui risposta è sì. Oltre alla pratica sportiva, sono ragioni consentite per gli spostamenti la raccolta di funghi e tartufi. In Basilicata si può anche girare per raccogliere asparagi o per praticare la caccia al cinghiale a scopo di abbattimento. In quest’ultimo caso però non ci si deve spostare dal proprio comune oppure da uno confinante.
 


Tra le attività permesse in Veneto e non citate in nessuna altra ordinanza ci sono le scuole di musica, la scuola guida, il ritiro di un’auto acquistata fuori regione ma soltanto se sta scadendo il bollo della vecchia.

Altro tema scottante è quello delle seconde case, dei camper, delle imbarcazioni. In genere è consentito effettuare interventi di manutenzione con rientro in giornata, ma il Veneto precisa che si può andare in coppia, senza dire nulla sul rientro. In Sicilia invece, unica in Italia, è permesso lo spostamento in ambito regionale nella seconda casa, sia individuale sia con i familiari per il trasferimento stagionale, con l’unico obbligo a non viaggiare di domenica o negli altri giorni festivi.

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I due provvedimenti più espliciti nello sfidare le regole generali arrivano dalla Calabria e dalla Sardegna. Jole Santelli infatti ha dato il via libera a bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie a agriturismi di fare servizio ai tavoli, purché all’aperto. La Sardegna invece si appresta ad aprire, dall’11 maggio, parrucchieri, estetisti e tatuatori. La regola è un po’ particolare: domani l’assessorato alla salute darà l’elenco dei Comuni sardi che hanno un indice di diffusione del Covid 19 inferiore a 0,5; poi toccherà ai sindaci dell’isola cogliere oppure lasciar cadere l’opportunità di riaprire i servizi di cura della persona. Con attività però parzialmente limitate: non saranno ammessi il taglio della barba e dei baffi, la depilazione del viso e la sistemazione delle ciglia.
 

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