Di Maio lancia Lino Banfi all'Unesco, Salvini ironico: «E Jerry Calà?»

Di Maio: «Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell'Unesco». L'attore nella commissione italiana
​Di Maio: «Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell'Unesco». L'attore nella commissione italiana
Martedì 22 Gennaio 2019, 11:54 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 10:13
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Portare un «sorriso» nell'Unesco e fare diventare «patrimonio dell'umanità» uno storico attore, comico e conduttore televisivo italiano come Lino Banfi. A sorpresa il vicepremier Luigi Di Maio annuncia la promozione dell'attore, divenuto il 'nonno d'Italià dopo la fortunata serie televisiva in cui impersonava 'nonno Liberò, a componente dell'assemblea della Commissione Nazionale Italiana dell'Unesco. Lo fa, colmo di «orgoglio», aprendo il mega-evento organizzato a Roma per promuovere il reddito di cittadinanza. 

COME E' COMPOSTA LA COMMISSIONE

Una kermesse ideata per comunicare la finalità della misura e contrastare le critiche: «si è detto, anche un pò per denigrare, che il reddito era uno strumento per stare sul divano. Ma la platea a cui viene diretto è fatta di persone perbene» premette il vicepremier dal palco. È lui a fare da presentatore/mattatore di un evento in cui il M5S racconta (e celebra) anche la sua storia, partendo proprio dalla battaglia sul reddito di cittadinanza.



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Sul palco, non a caso, c'è tutto lo stato maggiore del Movimento: da Alessandro Di Battista (che attacca stampa e Pd) a Davide Casaleggio, fino ai contributi dei diversi esperti chiamati dal Movimento a lavorare sulla propria misura bandiera. Scenografia giallo-blu, scritta «reddito di cittadinanza» a caratteri cubitali (con quella quota 100 relegata in un angolo della sala), la kermesse ha il suo «apice» nel video-tributo per Gianroberto Casaleggio - al quale assiste un commosso Rocco Casalino - e si conclude con un video intervento di Beppe Grillo che, assente fisicamente (così come il presidente della Camera Roberto Fico), paragona la politica del M5s a quella di Bismark: «è quello che ha inventato il welfare» e il Movimento, come il Cancelliere di Ferro, «va contro la sinistra e queste destre». La notizia della nomina dell'attore arriva subito: Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, sembra quasi stordito. Si è trovato catapultato da Bari sul palco romano per una nomina di cui, si dice, sarebbe stato informato solo all'ultimo. Una decisione presa sulla scorta della simpatia che il vicepremier nutre per l'attore che confessa di non «avere colore politico» e svelata in occasione di un compleanno del comico. «Si presentò in una orecchietteria con un mazzetto di fiori» racconta l'attore dal palco da dove ricambia stima e simpatia per il giovane capo M5s. 
 


«Potrebbe essere mio nipote come età, ma lui quando parla da solo ha 32 anni, quando parla con Conte e Salvini sembra ne abbia 55», scherza Banfi, che poi torna serio: «A me Di Maio disse 'non me ne frega niente per chi voti, ma io ti devo questo tributo, perché hai fatto sorridere tre generazionì». Ma a sorridere oggi è soprattutto Matteo Salvini che non perde l'occasione per ironizzare sulla nomina e farne, anche in questo caso, una questione di campanile, di nuovo il Nord contro il Sud. «Lino Banfi va bene. E Jerry Calà? E Renato Pozzetto? E Umberto Smaila?» provoca pungente il vicepremier leghista che promuove tre nomi di interpeti del genio comico lombardo.

«Apriamo questo dibattito e sorridiamo che l'Italia è così bella che chiunque la può valorizzare in giro per il mondo» taglia corto Salvini - che gli avrebbe preferito Andrea Bocelli - ripagato oggi dello sgarbo fatto ai 5 Stelle il giorno del varo del decretone quando si è fatto fotografare con la copertina delle slide di quota 100 mentre il premier e l'altro vicepremier mostravano equanimemente quelle comprensive delle due misure.
Oggi, in quello stesso auditorium che è stato teatro di tante kermesse renziane, la mega scritta in polistirolo quota cento che doveva affiancare al centro della scena quella sul 'Reddito di cittadinanzà è finita dietro le quinte. Per il resto tutto è filato liscio nel corso dell'evento con un parterre per lo più di 5 Stelle, con la sindaca di Roma Virginia Raggi in prima fila e grazie al quale è passata in secondo piano la piccola gaffe di comunicazione che aveva inizialmente indicato in Pupi Avati il commissario sostituito da Banfi quando invece si trattava del defunto Folco Quilici. La novità della nomina di Banfi ha avuto tuttavia la meglio anche a giudicare dall'accoglienza riservata al fatto sui social: su Twitter gli hashtag #LinoBanfi e #Unesco sono subito balzati tra in cima ai Trend Topic. E anche lì l'ironia ha dilagato insieme a quella dell'account satirico Lino Banksy, che da anni gioca con la figura del comico barese sovrapponendolo allo street artist Banksy.

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