Sicurezza, cultura e guerra: ecco i ministri al top della Rete

Piantedosi e Giorgetti, boom di «reazioni»: mood positivo per Salvini, Sangiuliano vola su Twitter, Crosetto è leader su Fb, Tajani il più citato nelle news

Giorgia Meloni e i ministri: sono sei i più seguiti sul web
Giorgia Meloni e i ministri: sono sei i più seguiti sul web
di Domenico Giordano
Lunedì 14 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 23:12
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Dei ventiquattro ministri che compongono la squadra di governo, sono sei quelli che dal giorno in cui Giorgia Meloni ha fatto tintinnare per la prima volta campanella nella sala del Consiglio, sono riusciti a prendersi la quota più ampia di parlato digitale, cioè delle discussioni che si sono dipanate in rete fino all’11 novembre. E tutti sono ministri con portafoglio: Matteo Piantedosi all’Interno, Guido Crosetto alla Difesa, Matteo Salvini alle Infrastrutture, Giancarlo Giorgetti all’Economia e Finanze, Gennaro Sangiuliano alla Cultura e Antonio Tajani al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.

In poco meno di tre settimane i sei ministri hanno totalizzato complessivamente poco più di 61mila citazioni e di questa consistente massa di dibattito pubblico online più della metà, il 53,43%, è stato catalizzato dal duo Matteo Piantedosi e Guido Crosetto. Alle loro spalle, in ordine decrescente sempre per numero di menzioni, troviamo la coppia leghista composta dal segretario Matteo Salvini, con una percentuale che di poco rasenta il 17%, e Giancarlo Giorgetti al 13.38%.

A chiudere la classifica delle menzioni ci sono Gennaro Sangiuliano e Antonio Tajani rispettivamente con il 12,59% e il 2,64%. 

È interessante invece notare come questa classifica delle menzioni muta parzialmente pelle quando si passa dall’osservazione dei volumi di parlato alla diversa capacità poi delle singole discussioni di generare una partecipazione attiva da parte degli utenti, partendo proprio dai picchi di engagement. In particolare, sono tre i momenti che dal 25 ottobre hanno infiammato il dibattito digitale legato ai ministri dell’esecutivo Meloni.

Si comincia il 31 ottobre scorso. A coinvolgere gli utenti online nelle discussioni è la chiave di ricerca “Piantedosi”, ovvero la possibile decisione del titolare del Viminale di procedere allo sgombero coattivo dei partecipanti al rave party che si stava svolgendo in un capannone abbandonato periferia di Modena. Qualche giorno dopo, siamo al 4 novembre, l’eco del rave party è tutt’altro che sopita perché nel frattempo il governo licenzia il decreto legge n. 162 che fa storcere il naso a molti. È lo stesso ministro dell’Interno a ritornare sulla norma precisando che «qualsiasi modifica in sede parlamentare indirizzata nel senso di meglio precisare, qualora lo si ritenga necessario, i confini della fattispecie penale».

Nello stesso giorno, però vista la ricorrenza della Festa delle Forze Armate e del giorno dell’Unità nazionale, è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a intestarsi il picco dell’engagement. È stato sufficiente al ministro fare un gesto semplice e spontaneo, di cui forse l’immaginario collettivo aveva a causa del rigore dei protocolli e del cerimoniale istituzionale aveva smarrito la memoria, come quello di inginocchiarsi dinanzi all’Altare della Patria dopo aver deposto la corona d’alloro per conquistare l’emotività della rete. A completare il trittico dei picchi dell’engagement ci pensa Gennaro Sangiuliano. Facciamo un salto in avanti di quattro giorni e siamo all’8 novembre, il neo ministro della Cultura prontamente fa visita agli scavi di San Casciano dei Bagni, dove sono venuti alla luce 24 statue in bronzo risalenti a un periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., e dichiara che si tratta di «un ritrovamento eccezionale che ci conferma una volta di più che l’Italia è un paese fatto di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana».

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Il parlato digitale però, oltre che da un punto di vista squisitamente numerico, può essere incasellato anche in una cornice di valore che tiene conto della qualità, positiva o negativa, di tutte le reazioni che riesce a generare. Allora, se guardiamo appunto al sentiment online raccolti dai sei ministri che si sono presi la fetta più consistente di menzioni, possiamo subito notare che a ritagliarsi la percentuale più alta di mood positivo sono Gennaro Sangiuliano e Matteo Salvini, entrambi con 39%. Alle loro spalle, distanziati di 7 punti, troviamo un trio composto Giancarlo Giorgetti, Guido Crosetto e Antonio Tajani tutti sulla soglia del 32% di mood positivo. A chiudere la classifica del sentiment, senza particolari sorprese, considerata la polarizzazione sul tema del diritto a manifestare, troviamo il ministro Piantedosi che paga dazio con solo il 26% di mood positivo.

Ultima breve notazione di questa analisi riguarda le fonti che hanno ospitato il parlato generato a partire dai nomi dei singoli ministri. È curioso, così, sottolineare che il 59% delle discussioni che riguardano Gennaro Sangiuliano arrivino da Twitter. Mentre, per Guido Crosetto è significativa la presenza su Facebook con il 74% del parlato. Infine, proprio per il ruolo di Ministro degli Esteri, Antonio Tajani si prende la quota maggiore, pari al 61%, sui canali digitali di news e blog.

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