Pd, tre senatori non votano la fiducia: scoppia il caso ma niente scissione

Uno scorcio del Senato
Uno scorcio del Senato
di Diodato Pirone
Giovedì 9 Ottobre 2014, 13:45 - Ultimo agg. 13:49
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Ieri tre senatori del Pd, Felice Casson, Corradino Mineo e Lucrezia Ricchiuti, vicini alla componente di Pippo Civati, non hanno votato la fiducia al governo uscendo dall'aula.

Del caso si è discusso nella segreteria del Pd di questa mattina che ha deciso di aprire una discussione con i tre. Il tema sarà affrontato dall'assemblea dei senatori e poi anche dalla direzione fissata per il 20 ottobre.

I tre saranno "cacciati"? Si prenderanno provvedimenti disciplinari nei loro confronti? O saranno loro a lasciare il Pd magari per veleggiare verso le bandiere di Sel? La risposta è identica per tutti e tre i quesiti: "Per il momento no".



Lorenzo Guerini vicesegretario del Pd in una breve conferenza stampa tenuta dopo la segretaria ha così risposto alle domande dei giornalisti. «I tre senatori non sono fuorin dal Pd. Ma non partecipare a un voto di fiducia che politicamente è molto significativo mette in discussione i vincoli di relazione con la comunità politica di appartenenza. Ne discuteremo pacatamente e serenamente».



Il destino dei tre, oltre alle dinamiche interne del Pd spaccato come mai prima sul tema della riforma del lavoro, non è legato ad eventuali provvedimenti disciplinari ma all'evoluzione del quadro politico. E' chiro che a sinistra del Pd si sta muovendo qualcosa lungo l'asse Civati-Landini-Landini mentre una parte di Sel, quella che faceva capo al deputato Gennaro Migliore, continua a mantenere il proprio orientamento verso un ingresso - sia pure critico - nel Pd.



Molto dipenderà dall'esito della battaglia parlamentare sulla delega sul lavoro che è intrecciata all'esito di altre riforme in arrivo. E più in generale ai nuovi equilibri nella rappresentanza sindacale sia sul fronte dei lavoratori che su quello delle imprese.
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