Regionali Abruzzo, Salvini in missione contro l’effetto Sardegna: «Per i miei 51 anni regalatemi la vittoria»

Terzo tour all’Aquila del vicepremier

Regionali Abruzzo, Salvini in missione contro l’effetto Sardegna: «Per i miei 51 anni regalatemi la vittoria»
di Stefano Dascoli
Sabato 2 Marzo 2024, 22:11 - Ultimo agg. 4 Marzo, 08:31
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Prima ancora che rivendicare i risultati raggiunti, in primis sulla ferrovia Roma-Pescara e sulle autostrade, l’obiettivo numero uno della “campagna d’Abruzzo” del centrodestra è disinnescare l’effetto-Sardegna. Lo ha detto chiaramente Matteo Salvini, ieri al terzo tour della regione anche con l’obiettivo di recuperare i voti perduti qui (dal 27,5% delle regionali 2019 all’8,3% delle ultime Politiche), stavolta nella Marsica e poi ancora nei dintorni dell’Aquila, accompagnato dal fedelissimo Andrea Crippa e dal sottosegretario Luigi D’Eramo: «Sarà un voto degli abruzzesi per gli abruzzesi, negli ultimi giorni sembrava fosse diventato altro. La nuova governatrice della Sardegna Todde verrà a fare campagna elettorale a Pescara? Cagliari è Cagliari, l’Abruzzo è Abruzzo. Sono due storie diverse. Questa è terra di montagna, di fatica, che ha sofferto», osserva, invitando a pensare al voto del 10 marzo come una partita tutt’altro che chiusa in partenza (del resto i sondaggi parlano di una sfida apertissima), ma da giocare fino in fondo. 

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«E sono assolutamente certo – aggiunge – che in Abruzzo si vince e si vince bene».

Intanto Pescara, martedì alle 18, ospiterà la riedizione della foto dell’8 febbraio 2019 quando, sempre per sostenere Marco Marsilio, sullo stesso palco salirono lo stesso Meloni, Salvini e Silvio Berlusconi. Con un paio di differenze sostanziali: la prima è ovviamente Tajani al posto del Cavaliere, la seconda è che la sala consiliare del Comune lascerà il posto alla centralissima Piazza Salotto, il cuore della città, per un vero e proprio comizio vecchio stampo. Chiaro l’obiettivo: marcare la differenza, con un possibile bagno di folla, tra il “campo largo” di Luciano D’Amico che aspetta Todde (8 marzo?), schiera i big alla spicciolata e mai insieme e il centrodestra unito a difesa del “fortino” di Fratelli d’Italia, dove Meloni è stata eletta da parlamentare nel collegio L’Aquila-Teramo. E dove il fedelissimo Marsilio tenta uno storico bis mai riuscito. 


I TEMI
Tornando al Salvini di ieri, inevitabile il riferimento al miliardo e oltre che il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha stanziato ufficialmente per avviare i lavori sui primi due lotti della Pescara-Roma, la ferrovia che da decenni attende la velocizzazione. Marsilio, gomito a gomito con Salvini, definisce questo passaggio «una svolta epocale», ma chiarisce anche che «non bastano cinque anni per recuperarne cinquanta di abbandono». Tradotto: questi due lotti di tratta ferroviaria, una quindicina di chilometri in tutto (Interporto d’Abruzzo - Manoppello e Manoppello - Scafa), non sono abbastanza, «l’opera va completata». Salvini gli dà ragione: «A me interessa che i cantieri si aprano, con 700 milioni un buon intervento si fa. È l’inizio di un percorso e non la fine». E ancora, da ministro delle Infrastrutture, parla delle autostrade A24 e A25 che attraversano il territorio abruzzese: «In un anno e pochi mesi abbiamo dimostrato che volere è potere. L’autostrada è tornata sotto una gestione adeguata (al gruppo Toto dopo che il precedente governo aveva affidato la gestione ad Anas, ndr). È l’unica in Italia che per i prossimi sette anni non avrà aumenti di pedaggi.

L’obiettivo è ragionare di sconti per abruzzesi e pendolari». Infine Salvini arringa la folla sui consueti cavalli di battaglia: «Sono un potenziale carcerato perché da ministro osai bloccare lo sbarco dei clandestini» riferendosi al processo sul caso della nave “Open Arms”, l’Europa da «ribaltare» con il voto del 9 giugno, il sostegno «senza se e senza ma» alle forze dell’ordine dopo i fatti di Pisa. Ma la chiusura è ancora sull’Abruzzo: «Fatemi un regalo. Il 9 sarà il mio 51esimo compleanno: non voglio auguri, ma tre potenziali astenuti da portare alle urne il 10 marzo». Con Salvini duella a distanza il pentastellato Giuseppe Conte: «Ci basta vincere anche con un minimo scarto», ma l’importante è che ci sia «un rinnovamento per questa terra» ha detto riferendosi all’esito del voto in Sardegna ed elogiando il leader della coalizione, Luciano D’Amico come «uomo competente, capace e onesto, che possa migliorare la qualità di vita». Anche la renziana Maria Elena Boschi gli fa eco, da Lanciano: «Con D’Amico può vincere l’Abruzzo, dopo cinque anni di gestione di Marsilio che ha reso questa regione una provincia romana. Una sfida al fotofinish». 
 

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