AstraZeneca, il vaccino dimenticato: a rischio scadenza 2,6 milioni di dosi

AstraZeneca, il vaccino dimenticato: a rischio scadenza 2,6 milioni di dosi
di Gigi Di Fiore
Martedì 26 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 19:36
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Lo sbarramento risale a tre mesi e mezzo fa. Stop alle consegne al Commissariato per l'emergenza anti-Covid delle dosi del vaccino AstraZeneca, quello cosiddetto a «vettore adenovirale». Inutile accumulare nei depositi un farmaco che, dopo la scelta del ministero della Salute che l'11 giugno scorso ne limitava l'uso per gli over 60enni, era stato scalzato dal Pfizer. Da luglio, l'AstraZeneca è stato somministrato in prevalenza per i richiami della seconda dose. Ora, nei depositi del Commissariato, risultano 2,6 milioni di dosi AstraZeneca restituite dalle Regioni da inserire nei programmi di donazioni internazionali.

Secondo la tabella ufficiale del Ministero, alla fine del terzo trimestre 2021 erano state consegnate 26 milioni di dosi di AstraZeneca. Spiega Ugo Trama, responsabile vaccinazioni nell'unità di crisi anti-Covid della Regione Campania: «Da quest'estate non abbiamo più richiesto dosi di AstraZeneca. Ne abbiamo ancora circa un migliaio nei magazzini per le seconde dosi di chi, vaccinato nella prima dose con AstraZeneca, non vuole cambiare nel richiamo. Di fatto, abbiamo restituito al Commissariato per l'emergenza circa 30-40mila dosi». In Campania, è rimasta una giacenza di circa 800mila dosi tra Pfizer e Moderna, da utilizzare per l'eventuale terzo richiamo.

Ulteriori forniture sono state per ora fermate e aggiunge ancora Trama: «Non abbiamo giacenze, né dosi in scadenza, ma l'attuale stop è stato necessario anche perché è partita la campagna vaccinale anti-influenzale e avremo forniture di quel vaccino da dover conservare». 

Come la Campania, si è comportata anche il Lazio e le altre Regioni. Di fatto, l'AstraZeneca è vaccino consigliato solo per gli over 60enni e, dopo il blocco dell'aprile scorso seguito dal nuovo via libera di Ema e Aifa, è da allora meno utilizzato. Così, se a maggio le dosi giornaliere somministrate di AstraZeneca erano in media 60mila, il mese successivo sono scese a mille per arrivare a circa 200 ad agosto. In totale, con AstraZeneca sono le vaccinazioni sono state 12,1 milioni. Nell'ultimo mese, da settembre fino a domenica scorsa, i vaccinati con AstraZeneca sono stati invece 11.978, in prevalenza per la seconda dose. Dati del Commissariato, confermati dai numeri ufficiali del governo dove, in un totale di 99,7 milioni di dosi di vaccino ricevute dai fornitori, figurano ben 71 milioni di Pfizer e 15 milioni di Moderna. La maggioranza. 

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La strada seguita è la donazione delle dosi non utilizzate in Italia ai Paesi più poveri. Una scelta comune ai Paesi dell'Unione europea su 200 milioni dosi di AstraZeneca non utilizzate. Mentre, sulla possibile terza dose il commissario Francesco Paolo Figluolo dice: «Abbiamo le dosi per vaccinare tutti gli italiani con Pfizer e Moderna, privilegiamo attualmente i vaccini mRNA». Per non far scadere le dosi AstraZeneca nei magazzini, la soluzione scelta è la donazione ad altri Paesi. Lo ha confermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ne ha la competenza e ha annunciato: «Doneremo 15 milioni di dosi di vaccino entro il 2021». Insomma le dosi di AstraZeneca, consegnate nel rispetto dei contratti firmati in piena emergenza, non si perderanno. Ad agosto, il governo italiano ha già donato alla Tunisia 1,4 milioni di dosi di AstraZeneca inutilizzate. E il nostro Paese fa parte del programma «Covax Facility» dei Paesi del G20, che viene seguito dal ministero degli Esteri. Con questo programma, tra tutti i Paesi del G20 sono state donate 210 milioni di dosi, ma l'obiettivo è arrivare almeno a 400 milioni. La destinazione principale di questi vaccini dovrebbero essere i Paesi africani. Il ministero degli Esteri si è già impegnato a donare 26 milioni di dosi di AstraZeneca, di cui 8,9 milioni già pronti per le spedizioni. Vanno evitati gli sprechi e esempi poco virtuosi, purtroppo, ce ne sono già. Arrivano dai Paesi Bassi dove sono stati distrutti grossi quantitativi di vaccini avanzati. Il British Medical Journal ha denunciato che si sarebbero comportati allo stesso modo anche in Germania, nel Regno Unito, in Polonia. In Italia è avviato il programma delle donazioni, nella collaborazione tra il ministero degli Esteri e il commissario Figliuolo. 

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