Aviaria, scoperto gene che protegge l'uomo. I ricercatori di Glasgow: «Possiamo prevenire il virus e l'infezione»

La ricerca, condotta dall'Università di Glasgow, ha dimostrato che queste pandemie e le normali influenze invernali hanno sviluppato modi per aggirare questa «potente barriera»

Aviaria, scoperto genede del Dna che protegge l'uomo. I ricercatori di Glasgow: «Possiamo prevenire il virus e l'infezione»
Aviaria, scoperto genede del Dna che protegge l'uomo. I ricercatori di Glasgow: «Possiamo prevenire il virus e l'infezione»
Giovedì 29 Giugno 2023, 12:15 - Ultimo agg. 11 Luglio, 09:23
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L'uomo non vivrà più l'incubo degli ultimi decenni conosciuto come aviaria? Secondo l'ultimo studio pubblicato sì. L'influenza aviaria è l'infezione sostenuta da virus influenzale che generalmente colpisce i volatili e che, in particolari condizioni di contatto, può trasmettersi dagli uccelli infetti all'uomo.

Gli scienziati hanno scoperto una difesa chiave che blocca quasi tutte le influenze aviarie quando tentano di invadere il nostro corpo.

Tali virus, sono state protagonisti di quattro pandemie dal 1918 che hanno ucciso milioni di persone.

Lo studio

La ricerca, condotta dall'Università di Glasgow, ha dimostrato che queste pandemie e le normali influenze invernali hanno sviluppato modi per aggirare questa «potente barriera». L'équipe ritiene che presto saremo in grado di prevedere quale delle influenze attualmente presenti negli uccelli rappresenti il rischio maggiore. Gli scienziati hanno studiato gli eventi di spillover. Si tratta dei momenti in cui una persona contrae un'infezione da un animale. 

I ricercatori hanno scoperto una sezione del nostro codice genetico - il nostro DNA - che si attiva in risposta a un'infezione. Si chiama BTN3A3 (anche se i ricercatori ammettono che il nome potrebbe essere cambiato, ndr.). I dati, pubblicati sulla rivista Nature, hanno dimostrato che il BTN3A3 si attiva nel naso, nella gola e nei polmoni e che riduce la capacità di replicazione delle malattie aviarie. La ricercatrice Rute Maria Pinto ha dichiarato che "quasi tutte" le infezioni aviarie non sono in grado di aggirare questa protezione, quindi "sono normalmente bloccate da questa protezione,". Ha aggiunto: «La grande maggioranza dei virus umani, e di fatto tutti i virus pandemici finora, hanno una resistenza al BTN3A3 e quindi superano questo blocco e si infettano».

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I ricercatori hanno dimostrato che una forma di influenza aviaria chiamata H7N9 ha sviluppato livelli più elevati di resistenza al BTN3A3 nel 2011 e nel 2012, prima che emergessero i primi casi umani nel 2013.L'evoluzione dei modi per aggirare il BTN3A3 è uno dei passi che un'influenza aviaria può compiere per infettarci con successo.

 

La visione dei ricercatori è quella di analizzare - o sequenziare - di routine il codice genetico delle influenze attualmente in circolazione negli uccelli, identificare quelle pericolose e affrontarle.

Il Prof. Massimo Palmarini, direttore del Centro per la Ricerca sui Virus di Glasgow, mi ha detto: «In un futuro non molto lontano saremo in grado di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Da una sequenza di un virus, saremo in grado di dire che questo ha il 90% di possibilità di trasmettersi all'uomo».

A quel punto si potranno introdurre misure mirate per controllare i virus che hanno un rischio elevato di passare all'uomo.

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