Tumori, quei cento ospedali
che fanno un record di morti

Tumori, quei cento ospedali che fanno un record di morti
di Francesco Lo Dico
Domenica 6 Novembre 2016, 09:55
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Se i tumori rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria in tutto il Paese, i dati della Campania tratteggiano un'emergenza nell'emergenza. A fronte di un'incidenza di neoplasie maligne che su scala nazionale si attesta su 336 casi ogni 100mila uomini, la media sale in Campania a 398 diagnosi di cancro, ossia 62 in più, ogni 100mila maschi. E un evidente gap rispetto al resto d'Italia, emerge anche dal tasso di mortalità: se in media non ce la fanno nel Paese 173 uomini e 94 donne ogni 100mila pazienti, in Campania non superano la battaglia con il cancro 231 uomini e 103 donne ogni 100mila: rispettivamente 58 maschi e 9 femmine in più.

La sentenza che giunge dall'Istituto superiore di Sanità è di quella che non ammette repliche: nella nostra Regione il cancro colpisce molte più che persone che nel resto del Paese, e ne fa morire molte di più. Una diagnosi impietosa, che può essere letta con l'evidenza di una cartella clinica assai dettagliata, nelle premesse che ispirano il nuovo piano per la rete oncologica firmato con un decreto del 20 settembre dal commissario alla Sanità Joseph Polimeni, e dai due sub commissari Claudio D'Amario e Tiziana Spinosa.

Dietro l'assenza di una risposta adeguata alle neoplasie maligne, si annidano carenze sulle quali vale la pena soffermarsi.
A partire dai posti letto disponibili per la radioterapia nella Regione: 0,69 ogni milione di abitanti, contro i 6,92 della media nazionale. E ancora, inferiori alla media risultano in Campania i servizi di oncologia medica (6,76 contro 7,77), i servizi di radioterapia (1,73 su 2,93), e l'attività assistenziale. Le prestazioni ambulatoriali di oncologia, anche se in Campania ci si ammala di cancro e si muore di più, sono 1,74 ogni 100 abitanti, contro le 6,39 sulle quali conta il dato nazionale.

 
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