La sentenza che giunge dall'Istituto superiore di Sanità è di quella che non ammette repliche: nella nostra Regione il cancro colpisce molte più che persone che nel resto del Paese, e ne fa morire molte di più. Una diagnosi impietosa, che può essere letta con l'evidenza di una cartella clinica assai dettagliata, nelle premesse che ispirano il nuovo piano per la rete oncologica firmato con un decreto del 20 settembre dal commissario alla Sanità Joseph Polimeni, e dai due sub commissari Claudio D'Amario e Tiziana Spinosa.
Dietro l'assenza di una risposta adeguata alle neoplasie maligne, si annidano carenze sulle quali vale la pena soffermarsi.
A partire dai posti letto disponibili per la radioterapia nella Regione: 0,69 ogni milione di abitanti, contro i 6,92 della media nazionale. E ancora, inferiori alla media risultano in Campania i servizi di oncologia medica (6,76 contro 7,77), i servizi di radioterapia (1,73 su 2,93), e l'attività assistenziale. Le prestazioni ambulatoriali di oncologia, anche se in Campania ci si ammala di cancro e si muore di più, sono 1,74 ogni 100 abitanti, contro le 6,39 sulle quali conta il dato nazionale.