Covid, verso l'estensione terza dose: ma non (ancora) per i giovani. Speranza: «Valuteremo fasce»

Covid, verso l'estensione terza dose: ma non (ancora) per i giovani. Speranza: «Valuteremo fasce»
Covid, verso l'estensione terza dose: ma non (ancora) per i giovani. Speranza: «Valuteremo fasce»
Giovedì 30 Settembre 2021, 10:54 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 10:24
4 Minuti di Lettura

Si estende il pubblico di persone che possono ricevere la terza dose di vaccino. La terza dose anche per altre fasce di età, probabilmente nei prossimi mesi per gli over 60. Dopo gli immunodepressi, gli ultraottantenni e i sanitari, la somministrazione del cosiddetto booster potrebbe essere estesa ulteriormente nei prossimi mesi. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, chiarisce: «sarà allargata anche ad altri ambiti, ma ci guiderà la comunità scientifica e valuteremo fin dove dovremo arrivare. Penso alla popolazione un pò più anziana, e poi decideremo se dobbiamo allargarla alle altre fasce». Risolta da tempo la questione dell'approvvigionamento del siero, bisognerà adesso solo stabilire i fino a quali categorie scalare a ritroso gli step per età. E «non è affatto scontato», sottolinea il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, che si arrivi ai soggetti sani e giovani. Se l'obiettivo del generale Francesco Figliuolo è ormai vicino (siamo al 78,24 % della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale rispetto all'80% prefissato entro fine settembre, terza dose esclusa) l'asticella di alcune regioni, in particolare quelle più virtuose, è alzata al 90% di immunizzati. Con questa percentuale alcuni territori, tra cui il Lazio, pensano ad aperture generalizzate e al 100%.

Terza dose del vaccino al via ad ottobre: ecco chi la farà, quando e dove

In effetti i dati sui download del certificato verde, anche alla luce dell'introduzione dell'obbligo del Green pass in vari ambiti, continuano a moltiplicarsi: finora sono già stati scaricati 90 milioni di lasciapassare, compresi quelli legati ai tamponi. Anche il premier Mario Draghi in queste ultime ore ha ribadito che «la vaccinazione è alla base della ripresa, gli scolari sono tornati a scuola: è stato un passaggio difficile ma tutto sommato risolto con successo». I risultati al momento sembrano garantire dati stabili: nelle ultime 24 ore, su 295.452 test effettuati, in 3.212 sono risultati positivi al Covid (l'1,1%) mentre resta quasi invariato il numero quotidiano delle vittime (63). Sono 450 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il virus, in calo di nove rispetto alle cifre precedenti nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 23. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.317, ovvero 101 in meno. Ma il bilancio dei decessi in questa pandemia, tracciato da Franco Locatelli, resta grave: «il Covid-19 è diventato la quarta causa di morte nel nostro Paese», dice. E c'è chi sta peggio. Negli Stati Uniti - dove Youtube ha anche cancellato gli account di diversi attivisti no vax diventati popolari sui social e messo al bando le disinformazioni su tutti i vaccini approvati - la mortalità da coronavirus rappresenta la terza causa di morte nel 2020. Con il costante aumento dei numeri sul Green pass e il nuovo parere del Cts sulle capienze (75% stadi, 50% palazzetti, 80% teatri, cinema e sale concerti, 100% all'aperto, nessuna restrizione per i musei), al Governo intanto non resta che definire tempi e modi dell'aumento della presenza nelle strutture per gli eventi sportivi e dello spettacolo.

Percentuali che per alcune realtà non bastano.

Terza dose in Campania, il programma: over 80 vaccinati dal medico di famiglia

Secondo i promotori del documento firmato dai produttori di musica dal vivo, dalle principali associazioni di categoria e da più di 300 artisti italiani e stranieri «l'aumento all'80% della capienza per gli spettacoli al chiuso - sottolineano - è totalmente inadeguato e inutile sia per la maggior parte dei concerti già più volte rinviati, sia per quelli futuri che necessitano di capienze al 100% e nessun distanziamento». Resta congelato al momento il capitolo discoteche. «Il 7 ottobre - preannuncia Gianni Indino, presidente del Silb-Fibe Emilia-Romagna, il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio - si riuniranno a Roma i nostri organi federali e se a quella data non si sarà ottenuto l'ok alla ripartenza delle attività di ballo o almeno un tavolo istituzionale in cui discuterne, si deciderà di mettere in campo quelle proteste molto rumorose che abbiamo annunciato». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA