Papilloma virus, lo studio choc: responsabile del 97% dei tumori

Ecco i risultati dello studio “Efficacia del trattamento con AP16 spray vaginale della CIN 1 Hpv”

Papilloma virus, lo studio choc
Papilloma virus, lo studio choc
Sabato 4 Marzo 2023, 17:21 - Ultimo agg. 18:13
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L’infezione da Hpv, o Papilloma virus, è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa tra donne e uomini. Nella maggior parte dei casi, si presenta in forma transitoria e asintomatica, tuttavia, se l’infezione persiste, può manifestarsi attraverso lesioni della pelle e delle mucose. Alcuni tipi di Hpv sono associati all’insorgenza di neoplasie, tra le quali la più comune è il carcinoma della cervice uterina. Si stima che il Papilloma virus sia responsabile di circa il 97% di questa tipologia di tumori e che incida, inoltre, sull’88% dei tumori anali, sul 70% di quelli vaginali e sul 50% dei tumori del pene. L’infezione mostra un picco principale nelle giovani donne, intorno ai 25 anni di età, ed un secondo picco intorno ai 45 anni. 

Una forte incidenza, che è fondamentale prevenire, innanzitutto, con la vaccinazione, a partire dai 9 anni di età e poi con una corretta diagnosi precoce, attraverso screening volti ad individuare ed eliminare eventuali precursori del carcinoma invasivo, con esami semplici, quali Pap Test, HPV Test e colposcopia.

La prevenzione resta un’arma importante e grazie ai vaccini e alle campagne di screening, i tassi di incidenza del tumore della cervice uterina e la sua mortalità risultano in calo. Oggi però, per merito della ricerca in campo farmacologico, è anche possibile curare in modo efficace le infezioni da Papilloma Virus, che variano a seconda del tipo di lesione e dell’area interessata.

In occasione della Giornata Mondiale contro l’Hpv, che ricorre il 4 marzo, EuTylia, azienda farmaceutica campana, che si distingue per l’attenzione dedicata alla salute della donna, diffonde i risultati dello studio “Efficacia del trattamento con AP16 spray vaginale della CIN 1 Hpv”. 

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L’indagine è stata effettuata dall’equipe medica del Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore, presieduta dal dottor Angelo Baldoni, presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia Clinica, diretto dal professor Sandro Gerli, dell’Università degli Studi di Perugia.

La finalità dello studio è stata quella di valutare l’efficacia del prodotto, lo spray vaginale AP16, nel processo di riepitelizzazione delle lesioni provocate dal virus, grazie al suo effetto antiossidante, antinfiammatorio e antitumorale, analizzandone i risultati ottenuti dopo 6 mesi di trattamento.

Sono state prese in considerazione 90 pazienti della Ostetricia e Ginecologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Perugia, afferenti al Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore, che è specializzato nella diagnosi precoce e nel trattamento dei tumori del collo dell’utero, con PAP Test LSIL o ASCUS Hpv, successivamente sottoposte a biopsia cervicale, con diagnosi di CIN 1- Hpv.

Le 90 pazienti esaminate, la cui età era compresa tra i 25 e 55 anni, sono state distinte in 3 fasce di età (25-35, 36-45 e 46-55 anni) e divise in due gruppi: 45 pazienti per il gruppo “trattato con AP16” e 45 per il “gruppo controllo non trattato”.

Entrambi i gruppi, dopo i 6 mesi stabiliti, sono stati sottoposti a PAP test e Test HPV per valutare il tasso di regressione o la persistenza della lesione ed è risultato che nelle 45 pazienti trattate con AP16 spray la regressione della lesione è stata riscontrata in 32 soggetti (71,1%), mentre nel gruppo delle pazienti non trattate la regressione si è verificata solo in 20 casi (44%).

Pertanto, sebbene si possa dire che una regressione spontanea della lesione sia possibile ed imputabile a molteplici fattori (età della paziente, immuno-competenza, microbiota vaginale ecc.), lo studio è stato in grado di dimostrare un tasso di regressione significativamente più rilevante nelle pazienti sottoposte a trattamento, piuttosto che in quelle sottoposte al wait and see e questo in tutte e tre le fasce di età prese in considerazione, anche se, in conformità ai dati della letteratura, si evidenzia, comunque, una maggiore incidenza nella fascia di età 25-35 anni, in relazione anche all’alta clearance virale prevalente tra i 25-30 anni.


Dai risultati ottenuti dall’indagine, AP16 Spray Vaginale può dunque essere considerato un dispositivo medico utile nella cura delle infezioni Hpv. Un valido alleato, per una terapia efficace e tempestiva, per consentire la regressione dell’infezione in corso e soprattutto per evitare che la stessa si evolva in patologia di interesse oncologico.

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