«Pinocchi in camice», Matteo Bassetti denuncia i «bugiardi» in campo medico

Il professore e virologo ha raccontato l'origine della sua opera: "La pandemia ha diffuso, largamente, l'abitudine di seguire "guru" medici. Bisogna ritornare alla medicina dell'evidenza"

Matteo Bassetti a "Gli incontri di Valore": "Google non è la panacea contro tutti i mali"
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di Ilaria Cotarella
Sabato 21 Ottobre 2023, 18:00 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 08:21
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Chi sono i “pinocchi in camice”? Chi sono i ciarlatani che illudono i pazienti al solo scopo di ottenere lauti guadagni? La risposta è nel libro di Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. “Pinocchi in camice. Sulla salute non si scherza”. Pubblicato alla fine di settembre, l’opera del professore Bassetti è stata presentata al secondo incontro della kermesse letteraria “Gli incontri di Valore” del manager Nicola Ruocco. Si è trattata della prima presentazione in Italia, dopo quella ufficiale avvenuta a Milano in Mondadori.

La scienza medica, negli ultimi anni, è stata avvolta da teorie complottiste, falsi miti e fake news che non hanno fatto altro che compromettere la verità “scientifica”, quella frutto di ricerche annose e sul campo.

Matteo Bassetti, che è anche professore ordinario di malattie infettive all’Università di Genova e sirettore della scuola di specializzazione in malattie infettive dell’Università di Genova, ha affrontato il tema dei bugiardi in camice bianco. Osteopati, nutrizionisti, farmacisti, infermieri, ma anche tanti altri professionisti, spesso mentono ai pazienti.  

«Il libro nasce da quello che ho vissuto in questi quattro anni - ha affermato Bassetti - nasce dall’esigenza di spiegare alla gente che Google, che ci ha sicuramente migliorato la vita sotto determinati punti di vista, sul fronte salute ha peggiorato le cose. Le persone pensano che, quella barra, su cui poter ricercare ogni cosa, possa offrire loro risposte anche su malanni e salute. Google è come uno specchio, se pensi di stare male ti dirà che stai male, se vuoi sentir dire che stai bene, ti dirà che stai bene», ha sottolineato il professore Bassetti. «Ho sentito l’esigenza di dire alle persone che bisogna prestare “occhio”, che non bisogna affidarsi ad Internet per capire certi sintomi che significato abbiano. In questo modo è venuta meno anche la sacralità del medico e la dignità della medicina», ha sottolineato. 

Sulla salute non si scherza. Il concetto del professore Bassetti è chiaro, la pandemia ha prodotto il cattivo fenomeno di dar credito a chiunque sul fronte salute. «Coloro che raccontano bugie, hanno un solo scopo, quello di far soldi. Se un nutrizionista o una qualsiasi altra persona dice che si può dimagrire in sette giorni grazie ad un metodo o ad un prodotto, sta mentendo. È naturale e scientificamente provato che si dimagrisce se si adotta un certo stile di vita ma soprattutto se si fa attività fisica», ha puntualizzato Bassetti. 

«Nel periodo della pandemia ci sono persone che hanno suggerito di poter curare il Covid-19 in un qualunque modo, assumendo sostanze, che non sono sostenute dalla letteratura scientifica. Per affermare che un farmaco sia curativo o adatto per un certo tipo di malattie, bisogna provarlo. Siamo cresciuti in una società basata sulla medicina “dell’eminenza”, ovvero i baroni decidevano che farmaci adottare, anche se magari ci fosse la letteratura contro. Questo è stato dimostrato nel periodo della pandemia. Basti pensare a coloro che suggerivano di utilizzare anche il plasma per curare il Covid-19. Si tratta di un tipo di medicina aneddotica. È, tassativamente, necessario fare leva sulla medicina dell’evidenza, quella scientifica», ha chiosato Bassetti. 

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«È questo che va insegnato ai giovani medici. Purtroppo nel nostro paese ci sono ancora molti miei colleghi che praticano la medicina baronale. Andava bene nell'altro secolo. Non oggi», ha affermato l'eminente professore.

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