Non si ferma mai la ricerca per trovare l'arma per sconfiggere i carcinomi. Una cura ora usata per il trattamento del tumore a cellule renali in stadio avanzato e per quello epatocellulare può essere utile contro una forma rara del tumore della tiroide. È quanto emerge dalla ricerca Cosmic-311 di Fase III presentata al Congresso 2021 di Esmo, la Società europea di medicina oncologica. A poco più di 10 mesi il cabozantinib ha continuato a dimostrare una sopravvivenza mediana libera da progressione del carcinoma differenziato della tiroide che non ha risposto alle cure al radioiodio, con una riduzione del rischio di avanzamento del cancro o di morte del 78% rispetto al placebo. Questa analisi è coerente con i dati dello studio presentato al Congresso annuale 2021 della American Society of Clinical Oncology (Asco) e pubblicato su The Lancet Oncology.
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I dati di efficacia e sicurezza dell'analisi dello studio Cosmic-311 sono alla base della richiesta di variazione sottoposta ad Ema, l'agenzia regolatoria europea per i medicinali, per un'estensione dell'indicazione di cabozantinib nel carcinoma differenziato della tiroide refrattario al radioiodio. Nel 2020 sono stati diagnosticati più di 580.000 nuovi casi di carcinoma tiroideo a livello mondiale.
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