«A scuola non c'è più limite al degrado e alla violenza. Io, preside, sono finito in ospedale aggredito dai genitori di un'alunna»

Il dirigente scolastico è stato portato in ospedale per curare le ferite riportate alle mani e alla testa

«A scuola non c'è più limite al degrado e alla violenza. Io, preside, sono finito in ospedale aggredito dai genitori di un'alunna»
«A scuola non c'è più limite al degrado e alla violenza. Io, preside, sono finito in ospedale aggredito dai genitori di un'alunna»
Giovedì 1 Febbraio 2024, 20:59 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 07:03
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Un'altra feroce aggressione a un docente da parte di un genitore. Questa volta è toccata al preside Marco Cesario, colpito con calci e pugni davanti all'istituto comprensivo Europa-Alighieri di Taranto nella mattina del 31 gennaio. Il sopruso è avvenuto quando Cesario è intervenuto per calmare una coppia di genitori che stava avendo un diverbio con un insegnante della loro figlioletta.

La situazione è degenerata e i genitori hanno colpito il dirigente scolastico della scuola più e più volte, causando ferite che hanno richiesto il trasporto in ospedale per curare le ferite riportate alle mani e alla testa.

La gravità dell'atto ha suscitato condanne immediate da parte della Cisl Puglia, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, che lo ha definito un «fatto inaccettabile e, purtroppo, ormai emblematico, in quanto sintomo di un rifiuto generalizzato di quella legalità di cui la scuola, soprattutto in contesti difficili, è spesso l'unico presidio».

L'amarezza del preside

«Non ci sono freni inibitori, ormai il livello di degrado della scuola aumenta sempre di più e parallelamente anche la violenza. Non c’è un limite». Queste le parole del dirigente, che con grande amarezza e sconforto ha denunciato l'accaduto. Con lui si sono schierati i colleghi che hanno espresso il loro stato d’animo attraverso una nota: «Ci sentiamo abbandonati, sminuiti nel nostro ruolo e soprattutto indifesi».

Il consigliere regionale Renato Perrini ha commentato l'episodio, sottolineando la frequenza crescente di situazioni simili in cui genitori si rendono colpevoli di violenza nei confronti degli insegnanti non capendo che fanno un danno proprio ai loro figli «che nella vita avranno sempre la convinzione di poter comportarsi come meglio credono, tanto i genitori stanno dalla loro parte e non della scuola».

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