In particolare, a quanto si apprende, sindacati e Governo hanno convenuto sull'opportunità di avviare l'iter del rinnovo del Contratto collettivo di lavoro del comparto Istruzione, scaduto nel dicembre scorso e il Governo si è impegnato a garantire il recupero graduale nel triennio del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori. Conte e Bussetti, inoltre - era presente anche il sottosegretario all'Istruzione Giuliano - si sono impegnati, a nome del Governo, a reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificamente al personale scolastico in occasione della prossima legge di bilancio proprio per avviare un percorso che permetta un graduale avvicinamento dei docenti italiani e del personale Ata alla media degli stipendi di quelli europei. Sul fronte dell'università e della ricerca, il Governo, secondo quanto si è appreso si è impegnato a consentire una maggiore flessibilità nel'utilizzo del salario accessorio e ad incrementare il personale che svolge attività di ricerca e didattica. Sul fronte dell'autonomia differenziata, fortemente osteggiata dai sindacati della scuola con iniziative che vanno avanti da mesi, questi hanno ottenuto l'impegno del Governo a salvaguardare l'unità e l'identità culturale del sistema nazionale di istruzione e ricerca, garantendo un sistema di reclutamento uniforme e che tutto il personale abbia uno stesso contratto collettivo. L'accordo, per i sindacati, è stato siglato dai comparti scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
«Consapevole di dover investire di più» nella scuola, «pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi».
Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all'esito del confronto con i sindacati della scuola, durato tutta la notte e terminato alle 6. L'intesa, spiega, è anche su altri temi, come «strumenti per superare il problema del precariato».