Papa Francesco chiede la pace per l'Ucraina. Mosca: «Noi pronti, ma l'Occidente smetta le sue ambizioni»

Papa Francesco chiede la pace per l'Ucraina. Mosca: «Noi pronti, ma l'Occidente smetta le sue ambizioni»
di Franca Giansoldati
Domenica 10 Marzo 2024, 14:24 - Ultimo agg. 18:19
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Il giorno dopo l'intervista choc alla Televisione Svizzera in cui il Papa ha suggerito a Kiev di alzare «bandiera bianca» e avere il coraggio di dare il via a dei negoziati da affidare alla comunità internazionale, da Mosca non si è fatta attendere una risposta: la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova ha interpretato così: «per come la vedo io il Papa chiede all'Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato». Quanto alla Russia, «noi non abbiamo mai bloccato i negoziati».

Papa Francesco durante l'Angelus domenicale, davanti a una piazza san Pietro gremita, ha ripetuto ai fedeli di pregare ogni giorno per la pace «della martoriata Ucraina e in Terra Santa».

Aggiungendo: «Cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile». Nessun riferimento diretto, invece, alle feroci polemiche suscitate dall'intervista affidata all'emittente elvetica quasi un mese fa e tenuta in stand by dal Papa per quasi un mese. L'impatto di quel servizio è risultato talmente devastante dal punto di vista politico da aver richiesto una immediata correzione vaticana. Non è la prima volta che l'entourage papale è costretto a mitigare l'impatto delle parole papali. Francesco, hanno riferito, intendeva solo mettere l'accento sul bisogno di ritrovare «quel po' di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura». 

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L'incendio però è deflagrato ugualmente con conseguenze internazionali, suscitando sconcerto, sbalordimento, amarezza. A cominciare dall'ambasciatore ucraino in Vaticano, Andrii Yurash, un uomo pio e moderato, letteralmente disorientato che ha affidato a X il suo pensiero: «E' importante essere coerenti. Se parliamo della terza guerra mondiale che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni della seconda guerra mondiale. Qualcuno all'epoca ha mai parlato seriamente di pace parlando di Hitler e invocando bandiera bianca per andargli incontro? Quindi la lezione è solo la prima, se vogliamo porre fine alla guerra, dobbiamo fare di tuto per uccidere il drago». Il presidente della Lettonia, Edgers Rinkevics ha aspettato fino a stamattina per fare una dichiarazione sulle parole di Bergoglio. «La mia affermazione della domenica mattina è che non bisogna capitolare di fronte al male, semmai dobbiamo sconfiggerlo, affinché il male alzi bandiera bianca e capitoli».

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Anche il capo della Chiesa greco cattolica Sviatoslav Schevchuk da Kiev ha espresso dolore e a ha suggerito a chi evoca la bandiera bianca di andarsi a confessare. «Nessuno in Ucraina prenderebbe mai in considerazione la resa. L'Ucraina è esausta ma è resiliente e prevarrà. Nessuno sta pensando ad arrendersi. Se qualcuno non crede nella vittoria dell'Ucraina vada a confessarsi perchè questo significa che abbiamo poca fiducia nel Dio vivente presente nel corpo del popolo ucraino».

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Nel frattempo sui social spuntavano frasi irriverenti e disegni canzonatori su Papa Francesco ritenuto sin da molti, dall'inizio del conflitto, sbilanciato su posizioni filorusse. L'Ucraina resta ferma nel non impegnarsi direttamente con la Russia nei colloquio di pace e Kiev ha affermato più volte che l'iniziativa dei negoziati di pace deve appartenere al paese che è stato invaso. La Russia sta guadagnando slancio sul campo di battaglia nella guerra arrivata al terzo anno mentre alcuni alleati occidentali dell'Ucraina stanno accarezzando la possibilità di inviare truppe. 

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