Papa Francesco: «A Fatima ho pregato per la pace, senza pubblicità». E sulla sua salute: «Sto bene»

Il Pontefice parla a tutto campo nella conferenza stampa con i giornalisti sul volo che da Lisbona lo conduce a Roma

Papa Francesco: «A Fatima ho pregato per la pace, senza pubblicità». E sulla sua salute: «Sto bene»
​Papa Francesco: «A Fatima ho pregato per la pace, senza pubblicità». E sulla sua salute: «Sto bene»
di Franca Giansoldati
Domenica 6 Agosto 2023, 23:39 - Ultimo agg. 7 Agosto, 15:03
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È in volo, mentre torna a Roma, che Papa Francesco scioglie il giallo del perché al Santuario di Fatima, due giorni fa, ha fatto silenzio, pregando senza pronunciare alcun discorso sulla pace in Ucraina. «Non volevo fare pubblicità». Una scelta evidentemente diplomatica visto che Fatima è spesso stata usata in chiave anti-Russia. La tensione per la guerra è stata una costante per tutto il viaggio appena concluso in Portogallo. Durante il volo di ritorno Papa Francesco parla anche di altri argomenti. Rassicura: «La mia salute va bene. I punti me li hanno tolti, faccio una vita normale, porto una fascia che devo portare per due tre mesi». Parla dei sacramenti ai gay: «La Chiesa è aperta per tutti ma ci sono legislazioni che regolano la vita dentro la Chiesa. Se una persona non può fare dei sacramenti non vuol dire che la Chiesa sia chiusa». Non nasconde il dolore per l’emergenza migranti: «C’è un problema che a me preoccupa: il Mediterraneo. Per questo vado in Francia. È criminale lo sfruttamento dei migranti. Nel Nord Africa ci sono dei lager, è terribile». La consegna del testimone a un milione e mezzo di ragazzi è avvenuta ieri sulla enorme spianata del parco Tejo, a Lisbona. La pace, il clima, le aperture di natura morale sono le attese dei giovani favorevoli a una Chiesa meno istituzionale e rigida. La generazione Z, la più fluida e digitale, ha dato prova di ascoltare il richiamo di Papa Bergoglio. Per cinque giorni, questa ondata variopinta, multilingue, chiassosa, armata di sacco a pelo, zaino e Vangelo, ha condiviso la ricerca del senso della vita, ha cantato assieme, pregato Cristo, partecipando alle confessioni e alle messe facendo affiorare le inquietudini della loro generazione durante le sessioni linguistiche (organizzate dalle diverse conferenze episcopali).

Test

Papa Bergoglio fa affidamento su di loro per cambiare il mondo, proteggere la vita sul pianeta e realizzare il sogno di Cristo di amare il «prossimo tuo come te stesso».

Loro sì che ce la possono fare, hanno le energie e l’entusiasmo dei 20 anni. «Non abbiate paura» li ha spronati Francesco non una ma due, tre volte. Li ha incoraggiati ad avanzare nonostante le difficoltà, al buio di certe situazioni, al mainstream. La Giornata Mondiale della Gioventù è stata un test. L’appuntamento in Portogallo da una parte nascondeva la capacità di tornare a viaggiare come prima, dopo il ricovero e i guai fisici. Ma in questi giorni, sia a Lisbona che a Fatima, sebbene affaticato per via del programma massacrante, tanto da aver cassato alcuni discorsi (al punto da far sospettare che avesse problemi agli occhi che però ha smentito), ha mostrato che potrà tener fede senza problemi agli impegni in cantiere e ai futuri viaggi in Europa. Li vuole fare nei paesi “minori” (si parla del Kosovo) e sta pensando a trasferte oltreoceano, tra cui l’Argentina, dopo la tornata elettorale. La Gmg rappresentava una sorta di test sul pontificato vista la recente ondata di critiche per l’accelerata fortissima impressa alle riforme e al Sinodo dei Sinodi di quest’autunno. La risposta dei giovani, la loro affluenza, il loro entusiasmo hanno parlato su tutto. Il milione e mezzo di pellegrini da ogni parte del mondo, Cina compresa, rappresentano la risposta più evidente alla popolarità di Francesco. «Brillate, ascoltate e non temete» ha ripetuto. La speranza è la Resurrezione di Cristo. «Lottate sempre per la giustizia e per la pace». Il tema della terza guerra mondiale fatta a pezzi e il conflitto nel cuore dell’Europa sono perennemente restati nello sfondo. Alla nunziatura ha voluto incontrare dei ragazzi ucraini, si è riunito con dei vescovi ucraini, ha pregato in silenzio nel santuario di Fatima. Anche in questo caso, però, le polemiche lo hanno lambito visto che lo ha fatto senza mai condannare apertamente le responsabilità della Russia. Quella di Bergoglio è una posizione complicatissima: pur avendo condannato aggressore e aggredito sta cercando con fatica di non arrivare a demonizzare la Russia per dare una chance alla missione umanitaria in itinere del cardinale Matteo Zuppi, in attesa ora di volare a Pechino e trovare spiragli di dialogo tra Kiev e Mosca per portare a casa i bambini ucraini deportati nei territori russi.

 

Il testimone

Prima di salutare i ragazzi Francesco ha annunciato che la prossima Gmg si farà a Seul, scelta strategica e simbolica al tempo stesso che conferma la sua direzione di marcia verso Oriente, considerato un enorme bacino di anime in cui intravede la speranza del rinnovamento della Chiesa. Tutto il contrario del Vecchio Continente che valuta segnato da una irreversibile crisi esistenziale. «Seul è una scelta importante, una iniezione di speranza per tutta l’Asia, continente plurale e vastissimo» ha affermato il cardinale coreano Lazzaro Heung-sik You. Il progetto di traghettare in Corea la prossima Gmg è stato fortemente appoggiato dal cardinale americano Kevin Farrell, influente prefetto del Dicastero dei Laici e kingmaker in ascesa nella geopolitica vaticana. Anche per lui la Cina resta sullo sfondo di questo cammino strategico. A Roma spetterà organizzare nel 2025 il Giubileo dei Giovani. La Gmg di Lisbona - dato l’afflusso massiccio di un milione e mezzo - entra nella hit parade dei raduni di massa più affollati di sempre. Secondo una classificazione dell’Economist, dove venivano presi in esame concerti rock, comizi politici ed eventi religiosi degli ultimi 20 anni, la capacità delle religioni di attrarre masse oceaniche resta incontrastata. Il primo posto è di un evento in India, nel 2013, il Maha Kumbh Mela con 18 milioni di persone, seguito da un raduno in Iraq, a Karbala, con 16. Poi pellegrinaggi musulmani a Teheran, Cairo, a Manila, un concerto di Rod Steward a Rio (4 milioni) e infine le Gmg di Giovanni Paolo II (a Roma e a Manila). Da questa lista se ne deduce che il Papa è l’unico leader occidentale che ancora raduna tanti ragazzi. Non è poco.

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