Nella capitale è sempre più emergenza rifiuti. Interi quartieri sommersi di spazzatura da nord a sud, dalle periferie al Centro. Uno dei casi più eclatanti degli ultimi giorni è proprio quello di San Paolo assediato da cassonetti strabordanti e maleodoranti, con secchi stracolmi a bordo strada. Cittadini e comitati di quartiere sono sul piede di guerra soprattutto per le condizioni in cui versa via della Villa di Lucina, all’angolo Viale Giustiniano Imperatore, dove ci sono i cassonetti a scomparsa (sono stati inaugurati nel 2012 emulando Istanbul e altre grandi metropoli europee, ndr), proprio nella strada che unisce la Garbatella e San Paolo: «I cassonetti interrati, uno dei tanti esperimenti degli anni passati, sono stracolmi da tempo e non vengono mai svuotati - dice Angela Di Gregorio una residente molto arrabbiata - Sono 12 anni che siamo in queste condizioni. Il problema è che i rifiuti accumulati nel sottosuolo emanano un cattivissimo odore, soprattutto con questo caldo. Sono pieni di topi».
I DISAGI
Il caldo torrido di luglio e la mancanza di mezzi, sta rendendo la raccolta dei rifiuti ancora più problematica. «Proprio di fronte ci sono quattro cassonetti interrati, prima erano tutti coperti con del cellophane - dice Simone che ha il negozio in via della Villa di Lucina - adesso la gente li ha scoperti e ogni giorno continua a riempirli con la spazzatura, il problema è che non vengono mai svuotati: la spazzatura che c’è dentro ha almeno sei mesi, anche se in passato per un breve periodo so che hanno funzionato».
LE CRITICITÀ
Oltre i flop dei cassonetti a scomparsa, nella capitale si moltiplicano i casi di proteste dei residenti, come a Torpignattara dove è scesa in campo anche l’Arpa che ha certificato l’emergenza rifiuti. Al Laurentino 38 dove i residenti, infuriati, hanno rovesciato i cassonetti in strada e poi li hanno incendiati. A Statuario dove l’immondizia ormai ha ricoperto marciapiedi e cassonetti, molti dei quali non vengono svuotati da giorni come in via Squillace, via Taurianova o via Pola. O in via Flavio Stilicone al Tuscolano, dove la puzza arriva fino al primo piano degli appartamenti e dove i marciapiedi sono impraticabili perché completamente pieni di spazzatura e i topi vanno tranquillamente a banchettare. Alla Garbatella, alla Balduina, Monteverde, Centocelle, le scene sono identiche. La periferia est, come le altre di Roma, è sommersa: soprattutto a La Rustica, a Tor Sapienza al Villagio Prenestino e a Castelverde e così via. «Siamo abbandonati, è un inferno, cumuli di spazzatura fuori e dentro i cassonetti, mai vista una cosa del genere - dice Nadia che abita in zona Tor Sapienza - È indecente. E l’Ama non si vede, a volte non li vediamo anche per diversi giorni».