Mugnano del Cardinale: armi su Telegram, 14enne nei guai

La polizia perquisisce casa e sequestra smartphone e pc di un adolescente

Inchiesta della polizia su chat di Telegram tra ragazzi sulle armi ed esplosivi
Inchiesta della polizia su chat di Telegram tra ragazzi sulle armi ed esplosivi
di Katiuscia Guarino
Venerdì 30 Giugno 2023, 08:39 - Ultimo agg. 08:43
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Anche un adolescente irpino è stato coinvolto nell'operazione "Alchimia" del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Milano. Il blitz ha consentito di smantellare un gruppo di ragazzini che sperimentavano miscele esplosive con sostanze chimiche acquistate su internet e poi pubblicavano gli effetti sui social. Il ragazzino irpino coinvolto è un 14enne di Mugnano del Cardinale. È stata perquisita la sua abitazione. Il personale della polizia postale e gli agenti della Digos di Avellino hanno sequestrato lo smartphone e il computer da lui utilizzato. Non sono state trovate armi e non sono state rinvenuti materiale esplosivo e sostanze chimiche. Gli apparecchi informatici verranno visionati per poter accertare l'eventuale collegamento del 14enne al gruppo e anche il suo ruolo, qualora dovesse trovare conferma il coinvolgimento. Le conversazioni avvenivano su Telegram. La complessa attività è stata condotta tra ottobre 2022 e febbraio 2023. Gli investigatori sono riusciti a individuare alcuni spazi Telegram utilizzati dagli adolescenti per condividere le loro esperienze e passioni per le armi e gli esplosivi.

«Ho sparato con una Glock vera...Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni». Questa una delle conversazioni tra i giovanissimi. Nelle chat affermavano anche di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole (a salve o da softair), incuranti di possibili controlli da parte delle forze dell'ordine. «Io avevo una Glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano». E ancora. «Io sono andato con un multitool con coltello, ho rischiato molto di andare al minorile». Un altro, invece: «Io portavo quello a scatto nel giubbino». Ma i ragazzini non si sarebbero limitati solo a questo, ma anche a pubblicare foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l'effettivo utilizzo. Nelle loro discussioni su Telegram richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati. «Avete mai fatto una molotov? Io si..

martedì provo a fare del napalm.. Qualcuno ha un video Tutorial per un detonatore?.. ecco a voi un piccolo dispositivo».

Video

Queste alcune delle conversazioni che gli adolescenti si scambiavano, tutti 14enni o di qualche anno in meno. L'articolata indagine è stata coordinata dal Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Milano, Ciro Cascone. Le perquisizioni hanno riguardato alcune province italiane. Oltre Avellino, anche Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso. Sono state eseguite con il supporto del personale della Polizia Postale locale, gli agenti della Digos e le unità cinofile della Polizia di Stato. C'è allarme sull'uso distorto dei social network e delle altre risorse della rete da parte dei ragazzi. La problematica riguarda soprattutto giovani e giovanissimi. La polizia è impegnata in prima linea nella prevenzione e nel contrasto ai fenomeni criminali online. Sono diversi gli incontri promossi nelle scuole in Irpinia con il personale specializzato della Questura di Avellino.

 

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