Anziana uccisa a Montesacro, i rom a giudizio: rito immediato

Anziana uccisa a Montesacro, i rom a giudizio: rito immediato
Anziana uccisa a Montesacro, i rom a giudizio: rito immediato
di Marco Carta
Lunedì 22 Luglio 2019, 09:27
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Sono entrati in casa di un'anziana a Roma per rubare. Una volta scoperti l'hanno brutalmente aggredita: calci e pugni fino ad ucciderla. Ora per loro si avvicina il processo. Il pm Edmondo De Gregorio ha infatti chiesto il giudizio immediato per i cinque rom accusati della morte della 89enne Anna Tomasino, deceduta lo scorso 6 maggio in seguito all'aggressione all'interno della propria abitazione di via Pizzo Bernina, a Montesacro, alle spalle di piazza Sempione.

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Per tutti e cinque i rom, detenuti in carcere, l'accusa è concorso in omicidio volontario e rapina aggravata. Anche se ai tre pali, non entrati nell'appartamento, il gip Pierluigi Balestrieri ha riconosciuto l'attenuante prevista dall'articolo 116 del codice penale, che si applica quando il reato programmato - in questo caso la rapina - si sviluppi in modo diverso rispetto alle previsioni e sfoci in conseguenze più gravi: i tre, difesi dall'avvocato Domenico Naccari, volevano svaligiare un appartamento, ma non pensavano che avrebbero partecipato all'omicidio di una persona.
Prima una notte brava al campo Rom di via Salviati (si festeggiava il patrono dei rom), poi la decisione di mettere a segno il colpo per chiudere in bellezza la giornata. Arrivati a Montesacro, i cinque vedono una finestra aperta al secondo piano di una palazzina. Le luci sono spente, in due entrano, gli altri fanno la guardia. All'arrivo dei rom, Anna é al telefono con l'amica del terzo piano. Non appena sente i rumori inizia a urlare, chiede aiuto. Quando però il portiere riesce ad entrare nel suo appartamento con un doppione delle chiavi è troppo tardi. I rapinatori sono fuggiti mentre la donna, dopo le percosse, giace a terra in un lago di sangue: morirà il giorno dopo, a causa delle botte alla nuca.

Sulla vicenda iniziano a indagare i poliziotti del commissario Fidene. A fornire i primi dettagli sui banditi è un testimone che abita nel palazzo di fronte. Li ha visti scendere dal balcone del secondo piano e allontanarsi nel cortile. Poi la fuga in station wagon. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a picchiare a morte la signora Anna sarebbe stato Miki Trajkovic. Era stato espulso dall'Italia alla fine del 2017 perché irregolare, ma era a Roma rientrato illegalmente. Trajkovic viene arrestato a Ventimiglia. Darko Kostic, che ammette di essere entrato nella casa, ma di non avere partecipato all'aggressione, si è invece consegnato spontaneamente ai carabinieri della compagnia Casilina. L'uomo mesi fa era stato raggiunto da un divieto di avvicinamento alla compagna, residente nel campo di via dei Gordiani. Era accusato di maltrattamenti in famiglia. Gli altri componenti della banda vengono arrestati nel giro di una settimana: Dylan Trajkovic, appena ventenne, con vari precedenti per furto, Dennis Trajkovic che è stato fermato a Moncalieri, e Bidam Sulejmanovic. Per tutti e cinque la procura ha chiesto il giudizio immediato. Ora rischiano di finire direttamente a processo.

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