Una città che si “risveglia” dal torpore con l’ambizione di crescere e far crescere un’intera generazione - che pure ha pagato un conto salato per la pandemia da Covid - è una città che riparte dalle basi. Quelle culturali. Per rendere il sapere davvero universale e portarlo anche laddove degrado e criminalità hanno sempre avuto la meglio. Seguendo questa traccia si scopre il piano del Campidoglio, fortemente voluto dall’assessore alla Cultura Miguel Gotor, sui nuovi Poli civici culturali e di innovazione. Ieri la Giunta ha approvato la delibera nella quale si scoprono gli interventi che l’amministrazione intende realizzare utilizzando 50 milioni di euro previsti dal Pnrr. Più biblioteche - con la costruzionen di nove nuove sedi - e un “restyling” per oltre la metà di quelle esistenti (21 su 40) al fine di aumentare la conoscenza e creare, al contempo, centri di sviluppo, sapere e crescita con aule studio aperte anche di notte.
I progetti
Entrando nel dettaglio si scoprono i progetti per la realizzazione dei nove nuovi centri con un finanziamento di 32,5 milioni di euro.
Il recupero
Saranno sostituiti tutti gli impianti idraulici e di riscaldamento, istallati pannelli fotovoltaici, sostituti 130 mq di infissi - come si legge nel testo della delibera - e mille mq di unità tecnologiche. Non solo, attenzione anche all’esterno con la creazione di 20 stazioni di bike sharing e la riqualificazione di 7.500 metri quadri di verde confinante con gli edifici. Naturalmente ci saranno anche interventi sul fronte della sicurezza con la sostituzione degli impianti antincendio e il ripristino ed integrazione di 10 impianti antintrusione. Infine l’attenzione all’estetica dei luoghi con la «riqualificazione delle componenti edilizie e l’istallazione di arredi coerenti con la rifunzionalizzazione degli spazi».
«Avvicinare i servizi al cittadino è il punto di partenza per rendere i quartieri più inclusivi, per porre le basi della nostra idea di rapporto tra persone e territorio», spiega il sindaco Roberto Gualtieri mentre l’assessore Gotor aggiunge: «I trenta progetti presentati sono gli apripista della nostra azione di ampliamento e trasformazione dell’offerta culturale cittadina che ci porterà tra cinque anni ad avere una rete estesa di luoghi di approfondimento culturale, che siano un riferimento per tutte le fasce di popolazione». I progetti esecutivi sono pronti, le risorse come previsto dovranno essere impegnate quanto prima al fine di arrivare al 2026 ad avere un nuovo panorama culturale.