Mondadori in Galleria (con lezioni di napoletano)

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Conservatorio, lezioni lumaca 

In quattro anni nascono città dal nulla, si costruiscono grattacieli, prendono forma i sogni di architetti visionari. Al Conservatorio no, qui si tira a campare. E si affonda nella palude della malaburocrazia. Quattro anni non sono stati sufficienti a sbloccare il restauro della sede seicentesca di San Pietro a Majella. Lavori mai partiti, nonostante i fondi per il restauro siano passati da 7 a 15 milioni di euro. Con buona pace del maestro Riccardo Muti, che nei giorni scorsi, riferendosi alle condizioni di San Pietro a Majella e in particolare della sua storica biblioteca, aveva lanciato il suo urlo di dolore: «Salvatela, qui si conservano tesori immensi».  

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La cultura contro la paura 

Con la cultura e lo studio si costruisce.

Ma soprattutto «si infonde coraggio per sgominare la paura, condizione che induce all’indifferenza, all’assuefazione, all’illegalità». Le parole (e l’abbraccio) del presidente Mattarella alla Federico II e all’intera città, per gli 800 anni del primo ateneo laico in Europa. 

6 

Emeroteca, memorie da salvare 

Ci hanno provato in tanti, ma finora l’impresa non è riuscita a nessuno. Vediamo se sarà il ministro della cultura Sangiuliano a capovolgere quello che per l’Emeroteca Tucci è sembrato per molto tempo un destino inevitabile. Senza il sostegno delle istituzioni (leggi finanziamenti pubblici) tiri le cuoia, anche se sei un’eccellenza napoletana. Ora l’impegno: una fondazione per dare stabilità all’Emeroteca. Ministero e Poste sono già in campo. 

6 

Città dello sport, strada in salita 

Napoli capitale dello sport 2026. Bene bravi bis, c’è un problema però: dal 1998 del Palasport Mario Argento non sono rimaste che macerie, mentre bisognerà attendere, ahinoi, ancora a lungo per vedere lo storico stadio Collana nuovamente in funzione e a disposizione dei cittadini. Città dello Sport senza impianti all’altezza di una città dello sport: tre anni per recuperare il gap. 6 di incoraggiamento. 

4 

Noio, volevàn savoir 

Cresce l’attesa per l’apertura della libreria Mondadori nella Galleria Umberto. Per ora una menzione speciale va alla campagna di marketing, che si distingue soprattutto per l’ottima padronanza del dialetto: «... Pecché Napule è comm ‘a cupertin i nu’ libro, vir subit che ce sta a for ma no a bellezz che ce’ st’arind». Un corso accelerato (e preventivo) di lingua napoletana no? Comunque viva le librerie, sempre (Cit. Alberto Della Sala, IoCiSto).