Roma, il Capodanno choc dei bravi ragazzi: abusata una 16enne nel festino in villa

Violenza di gruppo avvenuta nel 2021. La vittima è la figlia di un diplomatico. Anche altri due minorenni indagati per gli abusi sessuali sulla sedicenne

Roma, il Capodanno choc dei bravi ragazzi: abusata una 16enne nel festino in villa
Roma, il Capodanno choc dei bravi ragazzi: abusata una 16enne nel festino in villa
di Alessia Marani e Giuseppe Scarpa
Venerdì 14 Gennaio 2022, 00:04 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 17:03
4 Minuti di Lettura

Presi. Finiscono ai domiciliari due dei presunti aguzzini della liceale romana di 16 anni, vittima di uno stupro di gruppo durante un party clandestino nella notte di Capodanno del 2021. Un terzo ragazzo, invece, ha ricevuto l’obbligo di firma e di dimora nella Capitale. Ma ci sarebbero anche due minorenni nel mirino degli inquirenti, indagati con le stesse pesanti accuse: violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata. Un incubo quello vissuto dalla ragazzina, figlia di un diplomatico, all’interno di una villetta a schiera di Primavalle, periferia sud della città, in pieno lockdown, quando il coprifuoco vietava di essere fuori casa oltre le 22. Una festa a base di alcol, droga e psicofarmaci finita in dramma. 

LE TRACCE

Nel sangue della ragazza, accompagnata dai genitori prima all’ospedale San Pietro sulla Cassia, dove i sanitari le hanno riscontrato lesioni compatibili con la violenza, assegnandole una prognosi di 30 giorni, e poi dai carabinieri della caserma di La Storta per sporgere denuncia, sono state rinvenute tracce di cocaina e di acido valproico, una sostanza psicotropa contenuta in farmaci per curare l’epilessia e in grado di agire sul sistema nervoso con gli stessi effetti della droga dello stupro.

Secondo quanto accertato dai carabinieri la vittima subì gli abusi quando si trovava in uno stato di alterazione psicofisica, abbandonata in balia delle attenzioni violente del branco. Prima coinvolta in uno stupro individuale, poi uno di gruppo, infine un altro individuale. Un’amichetta avrebbe aizzato i ragazzi a un rapporto a tre. La denuncia scatta la mattina del 2 gennaio. Sebbene ancora sotto choc, la liceale fornisce elementi utili agli investigatori per risalire a chi era presente quella notte al veglione. Determinanti per inchiodare i responsabili, sono state le intercettazioni disposte dal pm. In una serie di dialoghi i ragazzi del branco commentano quanto avvenuto la notte di San Silvestro. 

«QUA È GREVE»

Soprattutto all’indomani delle prime convocazioni in caserma, ad aprile, qualcuno commette un passo falso: «A zi’, qua la storia è greve», ripete più volte al telefono. Un termine che nello slang dei millennials allude a situazioni molto negative da cui è difficile uscire fuori. Non solo. I carabinieri acquisiscono numerosi screenshot dalle chat delle diverse comitive, tre, di cui due le più numerose, una di Roma sud, l’altra di Roma nord, che si ritrovano nella villetta dello sballo, gran parte sono minorenni. Spuntano fuori scambi e “ordinazioni” che fanno riferimento a droghe e psicofarmaci e che coinvolgerebbero anche le ragazzine del gruppo. Tra questi ce n’è uno che il proprietario della villetta (non indagato) invia a un amico: «Hanno portato anche la preparazione H», alludendo a un medicinale che favorisce alcuni tipi di rapporti sessuali. Tutti messaggi su cui proseguono le indagini per capire chi abbia portato le droghe, e quali, nella casa. Una quindicina i minorenni indagati con le ipotesi di detenzione e spaccio. Ieri, dopo dodici mesi dal fatto, è arrivata la svolta con le misure cautelari nei confronti di Claudio Nardinocchi, 22 anni da compiere, Patrizio Ranieri, non ancora ventenne, entrambi ai domiciliari, e del 21enne Flavio Ralli, gravato dall’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria; due di loro hanno precedenti di polizia alle spalle per reati minori e violazioni al codice della strada. Sono ragazzi che vivono nelle zone di Primavalle e Torrevecchia, non studiano e non lavorano, con pochi interessi se non il pallone, i social e le serie tv. I loro interrogatori sono stati rinviati per l’emergenza Covid. Ma Nardinocchi, assistito dall’avvocato Carolina Cristina Marinacci, si dice pronto a dichiarare la sua innocenza. 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA