Incidente a Napoli, uomo travolto e ucciso da un'auto blu con due carabinieri

In ospedale anche una donna di origini ucraine

I rilievi sul corso Umberto
I rilievi sul corso Umberto
di Melina Chiapparino e Dario De Martino
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 07:05 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 07:30
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Aveva 72 anni Francesco Esposito. La sua vita è finita, travolto da un'auto, ieri mattina. L'uomo stava attraversando la strada quando è stato investito da un'auto dei carabinieri che effettuava servizio di scorta per i magistrati. La nuova tragedia della strada è avvenuta ieri mattina alle 8,30. L'uomo stava attraversando la strada sulle strisce pedonali nei pressi dell'ospedale Annunziata. Insieme a lui c'era una donna di due anni più giovane, di origine ucraina ma residente a Napoli. Proprio in quel momento è passata da lì un'auto blindata, che effettuava servizio di scorta, guidata da un carabiniere e con un altro militare a bordo (entrambi sono in servizio presso la Procura di Napoli). L'auto ha travolto sia l'uomo che la donna. Francesco Esposito è deceduto dopo alcune ore, mentre la donna dovrà sottoporsi ad un'operazione per fratture plurime. 

L'automobile blindata veniva da piazza Garibaldi e si dirigeva verso piazza Bovio. Poco dopo aver imboccato Corso Umberto, l'auto ha travolto i due pedoni che in quel momento stavano attraversando la strada. L'auto guidata dal militare, però, evidentemente non è riuscita a frenare in tempo per lasciar terminare l'attraversamento all'uomo e alla donna. L'impatto è stato molto forte e le condizioni dei due, soprattutto di Francesco Esposito, sono apparse subito molto critiche. In molti, tra i passanti, hanno sentito il forte boato causato dall'impatto. Sul posto sono arrivati i soccorsi del 118 per assistere le due persone rimaste a terra. La donna è stata portata all'Ospedale del Mare. L'uomo, invece, è stato trasportato al più vicino ospedale Pellegrini, prima di essere trasferito anch'egli nel presidio di Napoli Est per provare a salvargli la vita. Purtroppo, però, non c'è stato nulla da fare. Dopo alcune ore di agonia, l'uomo è deceduto in ospedale. La donna, invece, è ancora ricoverata all'Ospedale del Mare e la prognosi resta ancora riservata. Anche lei, però, ha riportato fratture plurime e dovrà essere sottoposta ad un intervento. Sul posto si sono recati anche gli agenti della polizia municipale per i necessari rilievi. È l'unità operativa infortunistica stradale della polizia locale a procedere con le indagini per appurare l'esatta dinamica dell'incidente. «Ma i due carabinieri che erano nell'auto che ha investito i due pedoni non erano addetti al servizio di scorta o di tutela di magistrati della Procura di Napoli», chiarisce al Mattino il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. E il procuratore generale Antonio Gialanella chiarisce che i due carabinieri che erano a bordo dell’auto che ha investito i pedoni sono «impegnati nel reparto dislocato presso il palazzo di giustizia di Napoli, ma la scorsa mattinata non andavano a prelevare un magistrato».

Non bisogna tornare troppo indietro nel tempo per registrare un'altra vittima al Corso Umberto. Sono trascorsi poco più di tre mesi dall'8 ottobre quando l'84enne Giovanni Grillo restava ucciso, mentre attraversava in prossimità delle strisce proprio al Rettifilo, dall'impatto con un'utilitaria guidata da un 61enne napoletano.

Evidente, quindi, la necessità di intervenire anche al Corso Umberto I con misure di sicurezza maggiori affinché non si ripetano episodi del genere. Anche perché la strage di pedoni resta un allarme in città: solo nel 2023 se ne sono contati almeno 15. A settembre scorso, anche dopo una campagna del Mattino per la sicurezza stradale, è scattata la realizzazione di sei attraversamenti pedonali speciali che serviranno a limitare la velocità delle automobili oltre a rendere più visibili i pedoni. Due a piazza Sannazaro, due da Mergellina a piazza della Repubblica, uno a viale Dohrn, all'altezza della Rotonda Diaz, e un ultimo in corrispondenza dell'acquario, sempre su via Caracciolo. Altri tre passaggi pedonali rialzati sono previsti nel percorso che collega il Museo e Capodimonte: un dosso su via Santa Teresa degli Scalzi, due lungo corso Amedeo di Savoia. A Napoli le strisce rialzate sono già state utilizzate, con successo, a in altre otto strade della città: via Nuova Bagnoli, via Diocleziano, via Montagna Spaccata, via Arenaccia, piazza Poderico, corso Novara, via Petrarca e via Miano. Su quelle strade l'incidentalità si è drasticamente ridotta. 

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Intanto l'allarme sugli incidenti stradali è stato colto anche dal neo Prefetto di Napoli Michele di Bari. Era già stato fissato prima di questa giornata una riunione per analizzare le strade più colpite da incidenti negli ultimi cinque anni. L'appuntamento nel palazzo di piazza Plebiscito è fissato per lunedì prossimo, 15 gennaio. Appuntamento a cui parteciperà, oltre che le istituzioni e le forze dell'ordine, anche l'Aci. «Chiederemo in quell'occasione di portare avanti con maggiore insistenza le campagne nelle scuole sull'educazione stradale. È necessario stabilire i responsabili e delle ore ad hoc affinché la sicurezza sulle strade venga presa maggiormente in considerazione», spiega il presidente dell'Aci Antonio Coppola

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