Roma, adescato nella chat hot e sequestrato per 3 giorni: filmato mentre veniva picchiato, chiedevano riscatto di 1.500 euro

La vittima, un 50enne, si è affacciato alla finestra dove ha attirato l'attenzione di una vicina di casa: "Chiami subito i soccorsi, sono in grave pericolo"

Roma, adescato nella chat hot e sequestrato per 3 giorni: filmato mentre veniva picchiato, chiedevano riscatto di 1.500 euro
di Flaminia Savelli
Martedì 8 Agosto 2023, 07:34 - Ultimo agg. 09:24
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La trappola è scattata non appena è entrato nell'appartamento di Torre Angela. E quello che doveva essere un appuntamento a luci rosse, con una trans escort, si è trasformato in un rapimento. Un incubo per un 50enne romano, residente pure lui a Torre Angela, che è stato malmenato e legato dalla prostituta e dai suoi due complici. La vittima, dopo essere rimasta per tre giorni in ostaggio della banda che ha tentato di estorcergli 1.500 euro, è riuscito a liberarsi chiedendo aiuto a una vicina di casa della escort che ha chiamato i carabinieri. I militari hanno quindi liberato l'uomo e arrestato i tre rapitori.

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LA RICOSTRUZIONE

Gli investigatori hanno accertato che la mattina del 31 luglio l'uomo aveva preso accordi con la prostituta attraverso una chat on line. L'appuntamento era stato quindi concordato nell'appartamento della trans. «Non appena sono entrato in casa- ha poi raccontato ai militari la vittima- sono stato sopraffatto. Mi hanno picchiato e legato e hanno iniziato a chiedermi i soldi». Le violenze sono andate avanti per tre giorni. Così come i tentativi di derubarlo. I rapitori hanno prima tentato di svuotare la carta prepagata: ma una volta avuto accesso al conto, hanno scoperto che non aveva soldi. Quindi, dopo averlo picchiato brutalmente, lo hanno costretto a chiamare l'anziana mamma e chiedere a lei la somma di denaro. La vittima ha dunque chiamato il genitore che a sua volta, non disponeva della cifra: «Le ho spiegato che ero in difficoltà ma sapevo che mia mamma non aveva quel denaro a disposizione. Al telefono non ho fatto capire nulla della situazione in cui ero finito, temevo che potessero riversare la loro rabbia su di lei», ha raccontato ai militari.
Dopo tre giorni di detenzione forzata, i rapitori hanno però commesso una leggerezza.

IL BLITZ

Hanno infatti lasciato solo per alcuni minuti il 50enne che è riuscito a liberarsi. A quel punto si è affacciato alla finestra dove ha attirato l'attenzione di una vicina di casa. «Chiami subito i soccorsi, sono in grave pericolo» ha gridato alla donna che ha fatto scattare l'allarme. Sul posto, la mattina del 2 agosto, sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca che hanno individuato l'abitazione e hanno bloccato i tre aggressori. Hanno inoltre richiesto l'intervento di un'ambulanza. I sanitari del 118 dopo le prime medicazioni, hanno trasportato il 50enne al pronto soccorso del policlinico Tor Vergata dove i medici hanno confermato l'aggressione e le percosse.

LE PROVE

I militari hanno inoltre proceduto con i rilievi all'interno dell'appartamento di Tor Bella Monaca, per tre giorni covo della banda di sequestratori.
Sono stati trovati video e fotografie: immagini in cui la vittima è stata ripresa mentre veniva picchiata e legata. L'ipotesi degli investigatori è che i rapitori volessero utilizzare il materiale per chiedere il riscatto dei 1.500 euro. Per i tre arrestati l'accusa è di lesioni e di sequestro di persona. Ma gli investigatori stanno procedendo con ulteriori accertamenti. Il sospetto è che la banda abbia già agito in passato. Che, con lo stesso modus operandi, abbiano attirato nella trappola altri clienti della escort e che poi li abbiano derubati. Solo un'ipotesi al momento su cui si stanno concentrando i militari che hanno già proceduto con il sequestro dei cellulari e del pc della prostituta. In cerca di indizi e prove a carico dei tre sequestratori.
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