L'estate in trincea degli ospedali al collasso

Le pagelle della settimana di Vittorio Del Tufo

Barelle al Cardarelli
Barelle al Cardarelli
di Vittorio Del Tufo
Sabato 12 Agosto 2023, 09:54
3 Minuti di Lettura

5

La città non chiude, i servizi sì

Ferie o non ferie la città resta aperta, ma mentre il turismo fa registrare numeri da primato Anm, Asìa e vigili urbani si sgonfiano come suofflé. Sei impiegati su dieci non lavoreranno a Ferragosto. È l'eterno mantra del vorrei ma non posso: vorrei diventare una capitale del turismo internazionale, ma i servizi non reggono il passo. E per salire su un bus si attendono in media 45 minuti.

 

5

Se il Paradiso scoppia

Le nostre località turistiche sono in grado di reggere l'onda d'urto di un turismo dai numeri stratosferici, di gran lunga superiori a quelli pre-Covid? Il lunedì nero di Amalfi - trasporti nel caos, traghetti fermi, centinaia di persone accalcate ai terminal di Salerno e di Amalfi, lunghe code ai capolinea dei bus Sita - ci autorizza a pensare il contrario.

Continuiamo a gonfiare il petto d'orgoglio per i nostri tesori artistici e naturali, illudendoci che ai turisti basti nutrirsi di storia, e di meraviglia, per sentirsi appagati e decidere di scegliere (e ritornare) nei paradisi che abbiamo ricevuto in dono. Purtroppo la rendita della nostra grande bellezza non è eterna.

4

Vengono tutti al Cardarelli

Il Cardarelli scoppia: 240 accessi al pronto soccorso in un solo giorno, il personale allo stremo non sa più a quale santo rivolgersi. Un'altra estate di delirio e caos. Dispiace mettere in fila, ogni volta, le stesse domande, ma siamo costretti a farlo: cosa hanno fatto in concreto i due Policlinici, negli ultimi anni, per partecipare alla rete delle emergenze? Quale è stato il loro contributo per aiutare il Cardarelli (e il San Paolo, e l'Ospedale del Mare) eternamente al collasso, a corto di medici, con infermieri costretti a turni massacranti di lavoro? Perché il filtro delle strutture di prossimità e della medicina di famiglia continua a non funzionare? Cronache da una sanità eternamente in trincea, nonostante i proclami e le buone intenzioni.

7

Il cinema senza garage

Stop a discoteche, parcheggi e sale bingo, il Metropolitan deve restare un cinema. Dopo il vincolo posto dal ministro Sangiuliano sulla storica multisala di via Chiaia (a furor di popolo, viene da dire) la palla passa agli imprenditori, che dovranno rinunciare a progetti ibridi (cinema-garage, cinema-discoteca, cinema-vattelapesca) e impegnarsi a mantenere la destinazione d'uso del prestigioso immobile. La vera partita si apre adesso, perché al di là del caro-affitti e dell'Imu alle stelle lo spettro che si aggira per le sale cinematografiche è quello della disaffezione del pubblico. È il cinema, bellezza: il cinema ai tempi delle piattaforme. Costi insostenibili e poltroncine vuote: chi avrà il coraggio di raccogliere la sfida?

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