Una museruola per il vicepreside

Una museruola per il vicepreside
di Federico Monga
Mercoledì 18 Aprile 2018, 07:00
1 Minuto di Lettura
Questa è la classica storia che fa saltare la mosca al naso. Gabriele Pittalis, 34 anni, cieco fin da quando era bambino, si è presentato in un liceo di Alghero per chiedere informazioni su un corso di informatica dedicato ai disabili. Gabriele, come sempre, era in compagnia del suo labrador Pasta. I due stavano, tranquillamente, nell'androne della scuola a parlare con un centralinista quando, dal fondo del corridoio, sono giunte grida belluine. Era il vicepreside con un ringhio a 36 denti: «Via quel cane, i peli possono scatenare una reazione allergica in alcuni studenti». A nulla sono valse le rimostranze di Gabriele: «Pasta è sottoposta a continui controlli ed è dotata di un tesserino sanitario».

La scenata è avvenuta di fronte ad un altro bidello, anche lui cieco. Il professore ha tentato di mettere la museruola alle proteste, sventolando l'ordinanza comunale che vieta l'ingresso agli animali negli edifici scolastici. Il classico burocrate frustrato che conosce alla lettera le circolari e scodinzola di fronte ai codicilli per celebrare il suo distorto senso dell'autorità. Come diceva il grande etologo austriaco Konrad Lorenz nel suo «E l'uomo incontrò il cane»: «Non è affatto cattivo dalla nascita, ma semplicemente non è sufficientemente buono per le esigenze della vita sociale moderna». E, aggiungiamo noi, nemmeno per fare il vicepreside.

federico.monga@ilmattino.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA