Un'altra aggressione nel carcere di Fuorni. Un detenuto ha aggredito un assistente capo della Polizia Penitenziaria, che in quel momento era da solo in servizio nella sezione detentiva. Lo ha colpito più volte alle spalle e alla nuca procurandogli una prognosi di una settimana. Probabilmente l'uomo voleva tentare la fuga. A soccorrere il poliziotto sono stati per primi gli altri detenuti presenti, i quali hanno bloccato tempestivamente l’aggressore salvandogli la vita.
Sulla questione intervengono i sindacati. Per Orlando Scocca della Fp Cgil Campania per la Polizia Penitenziaria: «Ufficialmente il carcere di Salerno soffre un sovraffollamento del 130% senza contare però i posti che non sono disponibili per ristrutturazioni e danneggiamenti che farebbero alzare la percentuale.
Per Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: «Questa è la situazione attuale, a Salerno. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. In pratica, ogni giorno nelle carceri campane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre, fa statistica e nient’altro. Le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria e solamente la prontezza degli altri detenuti e professionalità del personale del Corpo intervenuto ha evitato un epilogo ben più drammatico».
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