Peggiora la situazione del 118: la carenza di medici ed infermieri impone lo stop del servizio di emergenza territoriale. La postazione resta chiusa e in caso di interventi è necessario attendere l’arrivo del mezzo di soccorso del comune più vicino. Scenario simile anche a Maiori, il cui territorio viene coperto dalla postazione di Vietri. «Quando siamo operativi - spiegano i sanitari cavesi - siamo chiamati ad intervenire spesso nell’agro».
Un vero e proprio caos, causato dalle carenze di personale medico ed infermieristico, che rischia di essere pagato a caro prezzo, visto che si tratta di un servizio salvavita. I medici sono pochi e non riescono a coprire i turni.
Già nei mesi scorsi, i comitati uniti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi hanno segnalato la necessità di potenziare gli organici del 118 e, più in generale, il servizio salvavita. Le richieste riguardano anche il comparto infermieristico che, oltre alle carenze, lamenta anche retribuzioni scarse. Un filo conduttore, quello delle carenze di personale sanitario, che unisce l’emergenza territoriale alle prestazioni ospedaliere. Al Santa Maria dell’Olmo resta critica la situazione del pronto soccorso dove le carenze dei personale medico sono ormai una tragica realtà. Si spera che gli annunci e le promesse delle settimane scorse, fatte dal manager del Ruggi D’Amato e dal sindaco Vincenzo Servalli, si traducano presto in fatti, tenuto conto anche dell’avvicinarsi del periodo di ferie per i camici bianchi in servizio. Ospedale e 118 hanno urgente bisogno di un potenziamento degli organici di medici ed infermieri. Una necessità che non può essere più prorogata in un periodo, come quello estivo, già difficile per l’aumento del bacino di utenza e per le ferie del personale.