Battipaglia, Isolkappa lancia l'operazione «Sblocca Cantieri»

Superbonus e Bonus facciate, l'azienda acquisisce i crediti: plafond da due milioni di euro

Giuseppe Rinaldi, ceo di Isolkappa
Giuseppe Rinaldi, ceo di Isolkappa
Venerdì 17 Marzo 2023, 17:18
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Isolkappa lancia l’operazione «Sblocca Cantieri» con l’erogazione di un primo plafond di due milioni di euro destinati ai partner Isolkappa e alle imprese del comparto edilizia per acquisire i crediti Superbonus e Bonus facciate 2023. Un’operazione che consentirà alle imprese di recuperare operatività mediante l’ottenimento di forniture per poter completare i lavori bloccati dalla mancanza di liquidità. 

«Si tratta - spiega l'azienda con sede operativa a Battipaglia - di un contributo reale teso a far ripartire i cantieri fermi a causa dello stop alla cessione dei crediti, favorendo la conclusione dei lavori di efficientamento energetico degli edifici entro i termini stabiliti; un incentivo per dare ossigeno alle imprese, consentendo, inoltre, alle famiglie di godere dei benefici – risparmio in bolletta, comfort abitativo, senza tralasciare gli effetti positivi sull’ambiente – derivanti dai lavori di riqualificazione». 

«È un’operazione doverosa nei confronti di chi ha seguito con trasparenza e fiducia le linee guida sulla transizione ecologica ed energetica da parte dei vari governi che si sono succeduti, con relativi altrettanti cambi di rotta», afferma Giuseppe Rinaldi, ceo di Isolkappa – azienda attiva nel settore dell’edilizia sostenibile con la produzione di sistemi per l’isolamento termico degli edifici. Con l'adesione all'operazione, le forniture potranno essere pagate interamente con i crediti fiscali senza nessun anticipo, zero spese di istruttoria per la validazione dei crediti e, soprattutto, nessun aumento dei listini. 

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Sono circa 110 miliardi i crediti in ballo. A rischio – come fotografato dai dati Ance (febbraio 2023) – circa 115mila cantieri con oltre 23mila imprese e 170mila lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto. «Pertanto appare non più rimandabile un incentivo concreto alla nostra filiera e, al tempo stesso, all’ambiente.

Si tratta di primo contributo – conclude Rinaldi – sicuramente replicabile da altri attori al fine di limitare i danni derivanti dal blocco della cessione dei crediti e quindi dei cantieri, riprendendo il corretto percorso che l’Italia aveva avviato verso un’obbligata transizione energetica ed ecologica». 

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