Bombole in ambulanza caricate
con ossigeno industriale: inchiesta

Bombole in ambulanza caricate con ossigeno industriale: inchiesta
di Nicola Sorrentino
Sabato 1 Febbraio 2020, 12:50
2 Minuti di Lettura
CAVA DE' TIRRENI. Ossigeno industriale al posto di quello medicale, destinato per essere somministrato ai pazienti. La procura di Nocera Inferiore ha avviato, da giorni, un'indagine a seguito di un sequestro dei carabinieri del Nas di Salerno di alcune bombole caricate non secondo quanto previsto dai protocolli sanitari. L'attività è coordinata dal sostituto procuratore a Nocera Inferiore, Roberto Lenza, che ha iscritto nel registro degli indagati una persona, gestore di un'azienda di Cava de' Tirreni, dove sarebbe stata effettuata la prima ricarica sospetta di alcune ambulanze in servizio per il 118. Secondo l'ipotesi accusatoria, tutta in evoluzione, la ditta non avrebbe avuto autorizzazioni per svolgere il servizio per il settore sanitario. Le indagini dovranno ora verificare le esatte quantità caricate nelle bombole e l'uso che poi se ne sarebbe fatto. Le prime, del resto, utilizzate a bordo delle ambulanze per il servizio di 118. I militari stanno infatti accertando e trovando riscontri sul rifornimento di ossigeno per le bombole presso ditte non autorizzate, dunque con ossigeno che - per qualità e produzione - non è quello previsto per la somministrazione ai pazienti. Nelle ipotesi che effettivamente si sia concretizzato il reato - si procede per potenziale truffa ma non sono escluse anche ulteriori contestazioni - vi è quella di un risparmio sui costi delle ricariche dello stesso ossigeno. La legge vieta l'uso di ossigeno presso e ditte o aziende non autorizzate, così come i manuali per gli operatori dei mezzi di soccorso. Una decina le bombole sequestrate dai carabinieri del Nas, con all'interno ossigeno di origine industriale. Un sequestro che ha poi dato il via all'indagine. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA