Salerno, Cecilia maestra in pensione insegna da volontaria ai bimbi stranieri e fragili

Progetto a scuola per sempre, maestre in pensione come volontarie per insegnare a bambini stranieri o fragili

La maestra Cecilia Salvato
La maestra Cecilia Salvato
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 3 Luglio 2023, 06:25 - Ultimo agg. 08:18
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Tornare a insegnare per passione anche se si è in pensione. Non toglie lavoro alle insegnanti più giovani, perché lei ha deciso di non voler essere pagata. Spinta dalla vocazione per l’insegnamento agli alunni più piccoli, Cecilia Salvato, 67 anni, in pensione da tre anni, ha deciso a titolo gratuito di tornare a insegnare nell’ultimo anno scolastico presso la scuola primaria di Fratte appartenente al comprensivo San Tommaso d’Aquino. «Lo faccio per passione e perché la salute me lo consente ancora – racconta la maestra in pensione – sono tornata in classe con grande umiltà, come quando si comincia da zero, con discrezione e senza dare suggerimenti alle docenti più giovani». 

Maestra Cecilia, residente a Pellezzano, ha insegnato per anni a Coperchia. Poi il meritato riposo dopo anni di carriera iniziata nel 1976. Le supplenze, poi l’immissione in ruolo. Nell’ultimo anno scolastico, vista la disponibilità della preside del comprensivo San Tommaso d’Aquino di Fratte e Matierno, ha deciso di offrire la sua azione di volontariato tornando ad insegnare gratuitamente agli alunni delle elementari di Fratte. «Si cercava una maestra per aiutare i bambini in difficoltà e alunni stranieri ucraini e russi – racconta la maestra in pensione, assai riservata - Mia figlia, insegnante anche lei, mi ha convinto. Stare con i bambini mi ha fatto tanto piacere. Tutto nasce dalla passione per la scuola. Ho iniziato a lavorare nel 1976, poi l’assunzione nel 1991».

Tornare in classe per passione. Nonostante l’età, la scuola che cambia e le tante difficoltà di alunni stranieri o con disagio personale. «Ho insegnato ai bambini stranieri e in difficoltà – spiega maestra Cecilia - Ho scelto il plesso di Fratte e mi hanno affidato una classe prima con due bambini stranieri».

La maestra in pensione sottolinea che il suo ritorno in classe in veste di maestra in pensione è stato il più discreto possibile. «Umilmente mi sono rimessa in gioco per il bene della scuola e di alunni in difficoltà – racconta – ho insegnato ad alunni ucraini che sapevano per fortuna parlare un po’ di italiano. Mentre altri alunni no. È stata una sfida rincuorante. Posso dare ancora tanto e lo voglio fare solo per il bene della scuola e dei bambini». Maestra Cecilia ha deciso: a settembre tornerà ancora in classe. Invece di godersi la pensione vuole spendersi per il sistema scolastico italiano. In un periodo storico in cui è aumentato il numero dei docenti in fuga anticipata con la pensione: oltre 556 da settembre nel salernitano. «Io la mia meta l’ho raggiunta con la pensione – dice la 67enne - Spero sempre di stare bene. Voglio dare il mio contributo anche l’anno prossimo». 

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Come è cambiata la scuola? La maestra volontaria riconosce che tante cose sono mutate rispetto al suo primo ingresso nel sistema dell’istruzione oltre 47 anni fa. «La scuola è cambiata tantissimo sul piano della utenza genitoriale – riconosce - Molti genitori hanno senso di responsabilità e ci ringraziano. Altri invece sono diventati troppo invadenti. Forse si è perso un po’ il rispetto per il ruolo dell’insegnamento».

L’impiego della maestra in pensione da parte del comprensivo San Tommaso di Fratte e Matierno rientra nel progetto “A scuola per sempre”. «Si inserisce nell’ampio percorso di inclusione che caratterizza il nostro Istituto scolastico – dichiara la preside Maria Ida Chiumiento - Coinvolge ex docenti in pensione, su base volontaria e gratuita, con la finalità di supportare gli alunni stranieri e a rischio abbandono scolastico con interventi individualizzati o di gruppo, attraverso attività di supporto linguistico e attività laboratoriali. Gli insegnanti in pensione che prendono parte al progetto sono una risorsa meravigliosa per la scuola, non solo perché mettono a disposizione le loro competenze pedagogico-didattico. Le docenti in pensione vivono questa esperienza con grande passione, generosità e profondo senso di responsabilità ed emoziona la tenerezza con cui approcciano i bambini».

 

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