Schiaffi, calci e minacce. Parole e gesti pesanti che Amina non dimenticherà mai più. «Sei una poco di buono, sei la nostra vergogna, era meglio se ti uccidevi». La vita di una ragazza di 18 anni che improvvisamente si trasforma in un incubo colpevole solo di voler vivere liberamente. I suoi sogni, le sue ambizioni, il tenero amore per un ragazzo devono fare i conti con le sue origini. Amina è nata a Vallo della Lucania in provincia di Salerno ma da famiglia marocchina. È cittadina italiana e conosce bene la costituzione italiana. Le è stata consegnata qualche settimana fa dal sindaco di Castelnuovo Cilento dove risiede da quando è nata. Tre mesi fa, quando la mamma e la sorella, scoprono il suo fidanzamento con un compagno di scuola per Amina tutto è cambiato. Appena maggiorenne, si è ritrovata sola a combattere sola con il mondo. Ricorda bene quel giorno quando da rientro a scuola nulla è più stato lo stesso. Ha provato subito una paura indescrivibile.
«Mia sorella - racconta - ha iniziato a picchiarmi in faccia e a tirarmi per i capelli portandomi a terra.
Attraverso la piattaforma GoFoundMe, ha chiesto aiuto economico e i fondi raccolti verranno utilizzati per la sua istruzione: Amina vuole iscriversi alla facoltà di medicina, lo ha promesso al papà che non c'è più Una storia incredibilmente triste che ha scosso la comunità locale di Velina. Il sindaco di Castelnuovo, Eros Lamaida, ricorda bene il volto radioso di Amina quando poche settimane fa le ha conferito la cittadinanza italiana «Amina è una splendida ragazza piena di vita, radiosa, che vive nella nostra Comunità. Ricordo la sua emozione, la sua felicità. Era elegantissima nella semplicità e leggerezza profonda dei suoi diciotto anni. Le donammo, durante la cerimonia , una copia della Costituzione. La strinse tra le mani con cura. Ciò che mi sento di dire ad Amina è che noi ci siamo, siamo tutti con lei, tutto il Cilento la sostiene e che non deve assolutamente perdere la speranza di realizzare il suo sogno, per quanto grande può essere l'ostacolo che dovrà superare. Solidarietà alla ragazza anche da parte dei suoi connazionali». «Amina - le parole di uno zio marocchino che vive a Velina - è nata in Italia, vive qui ed ha tutto il diritto di portare avanti la sua vita in libertà. Ho una figlia della stessa età. La lascio libera».