Comunali, vendetta su Russomando
E Carpinelli ora ne paga le spese

Comunali, vendetta su Russomando E Carpinelli ora ne paga le spese
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 11 Maggio 2016, 08:23
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In mezzo sempre le maledette primarie. Anche se per un sillogismo. Riflesso. Quelle (tormentate) per la candidatura alla presidenza della Regione nel 2015. Perché la decisione dei deluchiani di non sostenere Ugo Carpinelli nasce, per riflesso, allora. Quelli sono i prodromi. Poi l’epilogo è lo scatto dell’altra sera: un’istantanea di un comizio al Giardino degli aranci, nella piazza principale, in cui il primogenito del governatore Piero e il consigliere regionale Franco Picarone posano accanto al candidato sindaco.
Un comizio, però, di Antonio Giuliano, l’aspirante sindaco democrat in lotta per la poltrona di primo cittadino di Giffoni Valle Piana contro Ugo Carpinelli, sempre l’altra sera ma in una piazza poco distante. Un altro democrat. Partito spaccato a metà. Veleni e polemiche e, praticamente, amministrative che diventano primarie interne. Ma non potevano pensarci prima?
Mistero. Ma Carpinelli, ora scaricato, di questa vicenda preferisce non parlare: «Ora bisogna vincere la sfida, fare voti. Non dico una parola: mi avvalgo della facoltà di non rispondere...», scherza lui. Aggiungendo pure, sempre cordiale, che «da me non avrete mai una parola contro De Luca». L’ex amico appunto. Eppure l’ex sindaco legatissimo a Giorgio Napolitano, il presidente del Colle emerito, questa volta si trova contro proprio il governatore.
Ricapitoliamo: Carpinelli, scuola Pci, è stato, nell’ordine, presidente della Provincia degli anni ‘90, poi sindaco nella sua Giffoni Valle Piana e, tra il 2005 e il 2010, consigliere regionale. Elezioni tormentate in cui vince sull’ex sindacalista Cgil Fausto Morrone per appena 37 voti. Quest’ultimo denuncerà brogli su quelle 37 preferenze ma la magistratura non ravviserà reati. E in quei 5 anni a palazzo Santa Lucia, con Bassolino e il gruppo dirigente del partito fortissimi, il sindaco di Giffoni è l’unico avamposto in regione del sindaco Vincenzo De Luca. Anzi la sua testa d’ariete, l’unico cavallo di Troia della Quercia salernitana a Napoli. Insomma Carpinelli è l’unico consigliere non allineato con i ds campani a trazione e controtrazione bassoliniana. Amicizia, alleanza, chiamatela come volete, che non si spegne nemmeno nel 2010 quando il nostro per un pugno di voti non arriva a Napoli.
«Nel 2005 ci fu il sostegno del sindaco De Luca — diceva l’ex consigliere regionale — che in questa occasione è mancato, perché giustamente era impegnato nella sua campagna elettorale da presidente». De Luca perde la sfida nel 2010 ma quando torna a Salerno non molla Carpinelli e lo nomina presidente della Centrale del latte, la municipalizzata poi venduta ai privati.
Anche perché a Giffoni, la città del festival dei Ragazzi, nel frattempo, sindaco è Paolo Russomando, nipote di Carpinelli, che non ne vuole sapere di rifare spazio allo zio nel frattempo sconfitto. Ci pensa De Luca però a rimetterlo in pista. Perché non sono amici Ugo ed Enzo ma sicuramente alleati.
Sino alle ultime primarie che vedono uno contro l’altro De Luca e Andrea Cozzolino. Carpinelli, da cinque anni fuori dalla politica attiva, lavora per De Luca ma non porta moltissimi voti. A Giffoni, infatti, vince Cozzolino con 625 voti contro 273. E se da un lato i deluchiani sono straconvinti che proprio l’amico Ugo non abbia lavorato abbastanza per loro, dall’altro bisogna farla pagare, politicamente parlando, a Russomando, il sindaco in carica, che ha osato sostenere l’ex delfino bassoliniano. A quel sindaco che, addirittura, voleva pure candidarsi in consiglio regionale salvo poi fare marcia indietro all’ultimo momento dopo aver tentato anche la strada dell’incompatibilità.
Passano solamente tre mesi. Giusto il tempo dell’estate che arriva la vendetta contro Russomando: la prima settimana di settembre il suo ex vicesindaco (deluchiano) e tre consiglieri di maggioranza, non votando il bilancio, mandano a casa il sindaco aprendo la porta al commissario prefettizio e, di conseguenza, alle elezioni. Chi è l’ex vicesindaco? Quell’Antonio Giuliano ora supportato dai deluchiani proprio ai danni di Carpinelli. L’ex amico Ugo. Democrat contro democrat.
Amici ed ex amici.
 
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