Corruzione a Eboli, il sindaco Cariello registrato e tradito dall'amico imprenditore

Corruzione a Eboli, il sindaco Cariello registrato e tradito dall'amico imprenditore
di Angela Trocini
Domenica 11 Ottobre 2020, 13:06 - Ultimo agg. 17:32
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Si conoscevano da tempo il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, e l'imprenditore caseario Gianluca La Marca, ed avevano rapporti «confidenziali se non amicali sin dal 2015», scrive il gip Alfonso Scermino nella misura cautelare che dispone gli arresti domiciliari a carico del primo cittadino (ora sospeso) appena rieletto. Misura che, si ricorderà, dispone anche l'interdizione per un anno dai pubblici uffici per Giuseppe Barrella, responsabile dell'area Urbanistica, edilizia e ambiente del comune di Eboli; Annamaria Sasso e Vincenzo D'Ambrosio, dipendenti comunali ed entrambi componenti della commissione esaminatrice per il concorso per educatori di asili nido; Francesco Sorrentino, direttore dell'area amministrativa del comune di Cava de' Tirreni e componente della commissione per i concorso indetto dal comune metelliano.

Ed è da alcune conversazioni che La Marca aveva registrato tra lui e il sindaco che si evincono «collusioni» per quella delibera «forzata» (come la definisce il gip) relativamente all'indice di fabbricabilità di un terreno. Così come un trojan, inoculato nel telefonino in uso al sindaco Cariello, ha monitorato gli incontri per aggiustare la graduatoria del concorso all'asilo nido ed alterarne la procedura. Venendo alla conversazione registrata, i motivi per cui viene effettuata li spiega lo stesso La Marca in un interrogatorio (reso dopo il suo arresto avvenuto nel 2019) e cioè «precostituirsi una prova contro Cariello» che si stava adoperando, secondo le accuse, a favorire i La Marca con l'approvazione del progetto dell'opificio industriale con una maggiore volumetria, tanto da far esclamare allo stesso Cariello «abbiamo fatto un'altra cosa... un altro miracolo in consiglio comunale...». Nella conversazione si fa riferimento anche alla percentuale del 20%, riferita all'innalzamento che la Procura salernitana ritiene illegittimo. Dopo ulteriori scambi di battute, La Marca rivolgendosi a Cariello dice «due» e subito dopo il discorso va in un'altra direzione. Quando il sindaco va via, La Marca si rammarica che al momento del presunto pagamento «non ha proprio parlato» riferendosi a Cariello. E l'imprenditore, una volta arrestato nell'ambito di una precedente inchiesta, rende una serie di dichiarazioni asserendo di aver erogato al sindaco Cariello una somma di denaro ed ascoltando l'audio della registrazione, fatta dallo stesso La Marca per incastrare il sindaco, spiega agli inquirenti i passaggi della conversazione ma anche il significato di alcuni messaggi che i due si erano scambiati nel corso del tempo. Al di là di quanto riferito da La Marca, per gli inquirenti, sembra pacifico che Cariello abbia avuto contatti con l'imprenditore e siglato con lui accordi collusivi per far approvare illegittimamente l'ampliamento dell'opificio.

Per quanto riguarda il concorso per l'assunzione di due operatori presso l'asilo nido comunale, Cariello nei primi giorni di dicembre 2019 incontrava la presidente della commissione d'esame, Annamaria Sasso: nell'incontro, monitorato con il trojan, i finanzieri avrebbero constatato che la donna consegnava al sindaco un documento contenente gli argomenti selezionati dalla commissione per i candidati ammessi alla prova orale. Pochi giorni dopo, ci sarebbe stato un incontro cruciale tra il sindaco e la Sasso a cui partecipava anche Vincenzo D'Ambrosio. Colloquio, monitorato con l'ausilio dello spyware inoculato sull'appato mobile di Cariello, in cui secondo le accuse si cristallizzava il patto corruttivo con il sindaco che «decideva direttamente i voti da riconoscere ai candidati in modo che la graduatoria avesse il contenuto da lui indicato» e Sasso e D'Ambrosio promettevano di assecondare tale volontà concordando anche le modalità migliori per arrivare alla graduatoria senza esporsi eccessivamente, preparando un foglio di calcolo (excel) per determinare con precisione quali dovessero essere i voti. In cambio il sindaco prometteva ai due comunali decisioni a loro favorevoli nel futuro organigramma del Comune alludendo a trasferimento in uffici più soddisfacenti.
 

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