Emergenza sanità nel Cilento, tre ospedali al collasso

Emergenza sanità nel Cilento, tre ospedali al collasso
di Carmela Santi
Domenica 12 Luglio 2015, 22:30 - Ultimo agg. 13 Luglio, 09:33
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VALLO DELLA LUCANIA - Una sanità che soffre e a stento riesce a garantire il diritto alla salute agli utenti cilentani. Una situazione di criticità che raggiunge i massimi livelli durante i mesi estivi quando in pochi giorni si passa dai 270mila presenze ad oltre un milione. La chiusura dell’ospedale di Agropoli ha lasciato un vuoto incolmabile lungo la fascia costiera da Paestum a Santa Maria di Castellabate. La morte di Annamaria Tassi, colpita da un malore durante la Notte Blu di Agropoli e deceduta durante il trasporto all’ospedale diBattipaglia, è l’ultimo di una serie di episodi che testimoniano la precarietà in cui versa la sanità cilentana. Le strutture sanitarie a sud di Salerno soffrono. Da Vallo della Lucania a Sapri, senza tralasciare l’ospedale di Polla, raccontano di una sanità costretta a barcamenarsi fra mille difficoltà, con una grave carenza di personale e posti letto aggiunti in reparti al collasso.

Nei tre ospedali del Cilento e Vallo di Diano in questi giorni accedere al pronto soccorso é come entrare in un ospedale da campo. La situazione non é migliore nei reparti. A Polla soffrono soprattutto i reparti di Chirurgia generale e Medicina. A Sapri in affanno sono la Cardiologia e la Rianimazione, a parte la tempistica per le liste di attesa (che raggiungono anche i sei mesi!), quindi anche Radiologia e Gastroenterologia, dove gli utenti lamentano mancanze e ritardi nella fruizione di alcuni importanti esami clinici.

«È già impossibile lavorare in regime ordinario - spiega Biagio Tomasco segretario politiche sanitarie UIL FPL Salerno - la situazione diviene insostenibile con l’arrivo dei turisti che coincide con la riduzione del personale che va in ferie».






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