Migranti a Salerno, fine dell'odissea in mare per 55 bimbi senza famiglia

I minori destinati all'ex plesso scolastico di Canalone

L'arrivo della nave dei migranti
L'arrivo della nave dei migranti
di Brigida Vicinanza
Domenica 25 Giugno 2023, 09:33 - Ultimo agg. 11:03
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Lo stato di emergenza si era già palesato ad aprile, quando Salerno è stata protagonista del penultimo sbarco di migranti, tra ricerca di posti e impegno incondizionato nel salvare vite. La questione dei minori non accompagnati aveva tenuto banco anche in quella occasione per molte ore prima dell'attracco della "Ocean Viking". Poi la soluzione, con l'amministrazione comunale e la Prefettura che alla fine si sono sempre contraddistinte per l'attenzione e l'impegno, soprattutto quando si tratta di accoglienza e solidarietà. Anche questa mattina, dunque, dopo la capillare organizzazione dell'assessorato alle politiche sociali guidato da Paola De Roberto, gli under 18 non accompagnati che arriveranno al molo "3 gennaio" e sbarcheranno dalla Aita Mari troveranno subito una sistemazione. Metà dei 55 minori presenti (circa 27 quindi) saranno ospitati all'interno della struttura comunale d'emergenza allestita nell'ex plesso scolastico di Canalone, nella zona del centro storico alto, fino a nuova destinazione. Sono stati infatti avviati i contatti e i dialoghi con il Ministero e si conta di trovare presto una soluzione e una destinazione ai giovanissimi che arriveranno in città. L'altra metà, invece, troverà ospitalità in vari centri di accoglienza.

Sbarco numero 28 e la città di Arechi che si conferma (davvero) un porto sicuro.

Intorno alle otto di questa mattina, dunque, la nave della Ong Salvamento Maritimo Humanitario, che ha raccolto nei giorni scorsi al largo dell'isola di Lampedusa 172 migranti, attraccherà al porto commerciale. Tra questi, oltre ai minori soli, vi sono 81 uomini, 15 donne, 4 bambini tra i tre e i dieci anni accompagnati e due neonati sempre accompagnati. Stando alle comunicazioni che provengono da bordo sarebbero tutti in buona salute e negativi al Covid.

I naufraghi provengono dall'area subsahariana e verranno comunque visitati nuovamente una volta sbarcati. La macchina organizzativa coordinata dalla Prefettura di Salerno si era già messa in moto e al lavoro dalla tarda mattinata di venerdì, dopo le comunicazioni ufficiali, nonostante le difficoltà iniziali e le perplessità dovute alle tempistiche. Inizialmente, infatti, l'attracco della Aita Mari era previsto per ieri nel tardo pomeriggio mentre a Salerno si viveva un'altra attesa: lo spettacolare concerto di Marco Mengoni all'Arechi che, infatti, ha tenuto impegnate e impiegate tutte le forze presenti sul territorio in materia di ordine pubblico e sicurezza. Anche per questo motivo, probabilmente, sarebbe stato un problema gestire due eventi così importanti in due zone praticamente opposte.

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Ma la traversata è stata rallentata soprattutto a causa del dilungarsi dei tempi per l'individuazione del porto di destinazione e, successivamente, per le autorizzazioni a sbarcare. Questione che ha fatto storcere il naso all'equipaggio della Aita Mari che ha puntato il dito contro il governo italiano, via Twitter e sui social: «Le autorità italiane - aveva affermato in un video il capitano della nave Simón Vidal - ritardano il nostro ingresso nel porto di Salerno, il che significa inutili sofferenze per chi ha trascorso mesi sulla durissima rotta migratoria». Poco prima era stato postato un altro video nel quale venivano immortalate scene di preparazione e distribuzione della colazione ai migranti: «Ci siamo organizzati così per offrire la colazione alle 172 persone soccorse nel nostro ultimo intervento - aveva spiegato il team - abbiamo pochissimo spazio sulla nave ma cerchiamo di dare cure dignitose a chi è sopravvissuto alla traversata in mare. Ogni vita conta». E questa mattina, finalmente toccheranno terra per conoscere una macchina dei soccorsi, dell'assistenza e organizzazione già rodata. A scendere dalla nave saranno - come da prassi - per prime le persone che hanno necessità di essere assistite subito dai medici. Poi toccherà alle donne e ai bambini.
 

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