È un tripudio di colori, voci, emozioni e tante lacrime quello che segna il ritorno della musica dal vivo nel «Principe degli stadi». È stato Marco Mengoni, ieri sera, ad aprire le danze con uno show live da brivido. L’ultimo ad essere accolto all’Arechi era stato, nel 2017, Tiziano Ferro.
Poi Claudio Lotito, all’epoca patron della Salernitana, ribadì, senza troppi giri di parole, che sul rettangolo verde di via Allende si dovesse giocare solo a pallone. In realtà Ferro fu un’eccezione perché l’allora presidente aveva già chiarito la propria posizione nel 2014. Ferro «beneficiò» del fatto che la data del tour precedesse l’avvio del rifacimento del manto erboso che fu realizzato a spese della società. Poi la musica si spense, fino a ieri sera quando Mengoni ha riaperto nel modo migliore la stagione dei live allo stadio Arechi che si prepara a ospitare, mercoledì e giovedì, la doppia data di Vasco Rossi. Un movimento particolarmente apprezzato dall’economia cittadina e dalle istituzioni che, tra le tante tipologie di turismo, forse a quello musicale ancora non avevano pensato. Ma c’è, è vivissimo, muove economia e va sfruttato. Intere famiglie sono giunte a Salerno anche da molto lontano con tutto l’indotto che ne deriva. Strutture ricettive piene per il fine settimana e tanto movimento.
L’evento musicale di ieri sera, con 34mila fan della popstar di Ronciglione, molti dei quali in fila fin dalle prime ore della mattina, è stato, per così dire, una prova generale per la vera e propria ondata prevista per il doppio live di Vasco Rossi che animerà la settimana che s’appresta a iniziare.
Cogliendo l’invito del Comune di Salerno e Trenitalia in molti hanno deciso di utilizzare la metropolitana, aperta fino alle 2 del mattino, per raggiungere ed abbandonare lo stadio. Apprezzatissima la sosta gratuita in tutte le aree a servizio della zona stadio, così come il servizio navetta da Capitolo San Matteo. Accorgimenti che hanno consentito di evitare che l’area antistante allo stadio si trasformasse nella bolgia che, invece, diventa di domenica quando gioca la Bersagliera. È stata proprio l’idea di istituire le navette a fare la differenza, così come il massiccio spiegamento delle forze dell’ordine, vigili e protezione civile che hanno fatto il lavoro sporco con pazienza e con il sorriso sulle labbra. Cosa niente affatto scontata se si considera la mole di persone arrivate a Salerno che hanno riempito i b&b e che potrebbero agevolare quell’apertura decisa e definitiva ai live in città e al turismo musicale, settore florido ma ancora inesplorato per Salerno.
Al netto delle navette, della prima in musica dopo tanto tempo, del primo vero impegno sul campo per il neo-assessore alla mobilità, il concerto di ieri sera rappresenta un incredibile esordio anche per un altro motivo: per la prima volta la curva nord superiore ha accolto pubblico. Più precisamente i seggiolini, rifatti nel 2018 attraverso l’impiego di fondi delle Universiadi, sono stati inaugurati a cinque anni dall’installazione. Nessuno li aveva mai utilizzati prima. Il settore è chiuso, per quanto riguarda le partite di calcio, dal 2007. Buona la prima, verrebbe da dire in conclusione. Con elementi e procedure che potrebbero tornare utili anche in altre occasioni, «ogni maledetta domenica». Tanto per cominciare. Sicuramente per l’arrivo del Kom.