Pontecagnano Faiano, il ministro degli Esteri Tajani a Bucarest: mi sto interessando a Francesco Flauto

Il ministro Tajani a Bucarest: il suo interessamento per il giovane Francesco Flauto di Pontecagnano Faiano

Il carcere di Porta Alba in Romania
Il carcere di Porta Alba in Romania
di Petronilla Carillo
Sabato 9 Marzo 2024, 06:35 - Ultimo agg. 15:17
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La famiglia di Francesco Flauto, il giovane di Pontecagnano rinchiuso nel carcere di Porta Alba in Romania, spera nel miracolo del rientro del ragazzo in Italia, chiusa nel dolore e nel silenzio. Di Francesco, malato e senza cure, si sa solo che la condanna a quattro anni e due mesi per traffico internazionale di droga, è diventata definitiva. Presumibilmente, dunque, la procura romena non ha proposto appello per ottenere un aggravamento della pena. Presumibilmente perché, a parlare di pena definitiva , nei giorni scorso è stato il ministro Antonio Tajani dopo che il gli uffici del dicastero degli Esteri ha avocato a se la gestione del caso di Francesco Flauto e di un altro ragazzo italiano, il messinese Filippo Mosca. Dopo l’intervento del ministero, anche il legale del giovane di Pontecagnano, il penalista Michele Sarno, preferisce attendere i risvolti della vicenda e non sbilanciarsi. Nei giorni scorsi il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri ha incontrato a Bucarest la ministra della Giustizia Alina Gorghiu, con la quale – fa sapere la Farnesina – ha sollevato il caso di alcuni detenuti italiani attualmente presenti in Romania: «Il signor Filippo Mosca, detenuto nel carcere di Porta Alba, è stato oggetto di violenze: auspichiamo sia trasferito in luogo sicuro e protetto. Il connazionale Francesco Flauto è stato condannato in via definitiva e ha chiesto di scontare la pena in Italia», scrive l’Ansa. Mentre su X il ministro Tajani rivela dell’«incontro a Bucarest con la ministra della Giustizia romena, Alina Gorghiu». «Ho chiesto - si legge -la sua collaborazione affinché vengano garantite le tutele dei detenuti italiani in Romania. Continuiamo a monitorare i loro casi come quelli di tutti gli italiani detenuti all’estero».
LA STORIA 
Francesco Flauto viene tratto in arresto il 30 aprile 2023 con la contestazione di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dall’aver importato la sostanza da altro paese straniero. Eppure al suo arrivo in Romania era sottoposto ad un’accurata ispezione corporale che dava esito negativo: non aveva portato droga dall’Italia. Ma la droga, la ketamina nello specifico, è stata ritrovata nella sua stanza d’albergo e ci sarebbero anche intercettazioni con «clienti» che lo inchioderebbero all’attività di spaccio. Il ragazzo comunque non nega questo e decide, al momento dell’arresto, di dare agli investigatori romeni anche il numero di cellulare di chi gli avrebbe procurato quella sostanza. La sua difesa in più occasioni (per ben 7 volte) ha avanzato richiesta di revoca o gradazione della misura sulla scorta del corretto comportamento processuale tenuto dall’imputato e delle gravissime patologie tumorali da cui è affetto (patologie tumorali e la mancanza di un rene).

Ma, nonostante ciò, non gli vengono concessi neppure gli arresti domiciliari nonostante la famiglia avesse provveduto a depositare un regolare contratto di fitto relativo ad un’abitazione dove poterlo far alloggiare.

Francesco è gravemente malato e necessita di cure.

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