Eboli: «Spegni il frullatore», poi le dieci coltellate al padre

Davanti al gip Vincenzo Santimone ha ricostruito l’accaduto, nessuna lite: la vittima preparava la cena per la moglie allettata

Il luogo dell'omicidio
Il luogo dell'omicidio
di Paolo Panaro
Sabato 9 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 13:25
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Interrogatorio di garanzia ieri al carcere di Salerno per Vincenzo Santimone, il 47enne di Eboli che martedì sera ha ucciso il padre colpendolo con una decina di coltellate. Per oltre un'ora e mezza, ieri mattina, l'omicida, assistito dall'avocato Elena Criscuolo, ha risposto alle domande poste dal gip Giovanna Pacifico alla presenza del sostituto procuratore Marinella Guglielmotti. Vincenzo Santimone ha affermato che il padre, poco prima dell'omicidio, era in cucina e stava utilizzando un frullatore per preparare un pasto da somministrare alla moglie allettata.

Il rumore del frullatore, molto irritante, ha scatenato l'ira dell'omicida che era in un'altra stanza. Avrebbe raggiunto la cucina chiedendo al padre dei spegnere il frullatore. Poi l’omicida avrebbe preso un coltello da un cassetto aperto colpendo il padre che ha tentato di difendersi. Una decina di coltellate inflitte a gola, torace e addome che purtroppo non hanno lasciato scampo a Riccardo Santimone, 76enne ebolitano ex gommista, residente in una palazzina in via Bartolo Longo nel rione della Pace. Ieri pomeriggio il medico legale Marina D’Aniello ha effettuato l'esame autoptico sulla salma del pensionato presso l'obitorio dell'ospedale Umberto I a Nocera Inferiore. L'omicida ha anche asserito, durante l'interrogatorio, che dopo aver ucciso il padre ha telefonato al fratello ed ai carabinieri comunicando cosa aveva fatto. Nessun litigio, dunque, tra figlio e padre come era stato ipotizzato inizialmente dagli investigatori anche se gli inquirenti sono ancora a lavoro per ricostruire con esattezza le fasi dell'omicidio.

Santimone sarebbe stato preso da un raptus d'ira e dopo aver afferrato il coltello da cucina, che poi è stato sequestrato dai carabinieri, ha colpito più volte il padre. L’aggressione è avvenuta tra la cucina e il bagno della casa dove viveva la famiglia Santimone. Poi Riccardo Santimone è deceduto nel corridoio, a ridosso del bagno dove è stato rinvenuto dai carabinieri della compagnia di Eboli, diretti dal capitano Greta Gentili, che sono intervenuti immediatamente ed hanno arrestato Vincenzo Santimone, trovato in casa ancora con le mani coperte del sangue del padre

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Ieri mattina è stato convalidato l'arresto dell'omicida che resterà in detenzione nel carcere di Salerno. Intanto, qualche anno fa Vincenzo Santimone tentò il suicidio e fu proprio il padre a salvarlo e l'omicida fu sottoposto al tso e successivamente si recò al dipartimento di igiene mentale di Eboli ma non seguì le prescrizioni dei medici. Nei prossimi giorni verranno celebrati i funerali di Riccardo Santimone ad Eboli. 
 

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