Il Ruggi tra i 12 ospedali meno efficienti in Italia

L'Agenas boccia l'ospedale di Salerno: troppi parti cesarei

L'ospedale di Salerno
L'ospedale di Salerno
di Sabino Russo
Venerdì 26 Maggio 2023, 09:37 - Ultimo agg. 15:05
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Anche il Ruggi inserito tra i 12 ospedali con bollino rosso. È quanto emerge dall'ultimo report dell'Agenas sulle prestazioni dei nosocomi italiani, che pone l'azienda ospedaliera universitaria salernitana tra le peggiori in Italia nel corso del 2021, insieme alle altre campane San Pio di Benevento, Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta e Luigi Vanvitelli di Napoli. La valutazione ha misurato la capacità delle aziende di conseguire obiettivi assistenziali in termini di esiti delle cure e di accessibilità ai servizi sanitari, coerentemente con le risorse disponibili (di tipo finanziario, professionale e tecnologico). Si riferisce soltanto alle aziende ospedaliere e, dunque, non ad altre articolazioni delle strutture sanitarie come le Asl.


Per valutare i nosocomi sono stati presi diversi indicatori, tra i quali un Pronto soccorso che fornisce ai pazienti entro le 8 ore le cure e l'assistenza necessaria. Qui, il Ruggi, complice anche il periodo pandemico, mostra un indice di aderenza medio-alto nel triennio 2019-2021. Male, invece, i tempi di attesa che rispettano quanto indicato dalla legge (per esempio l'intervento chirurgico per la protesi d'anca entro 180 giorni e gli interventi per tumore alla mammella, al colon retto e al polmone entro 30 giorni); i tassi di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza, il ricovero dei pazienti nel reparto giusto per il loro problema (per esempio meno ricoveri possibili di pazienti medici in reparti chirurgici), i giorni di attesa dall'ingresso in ospedale per un intervento chirurgico all'intervento chirurgico stesso, la capacità di attrarre pazienti da fuori Regione.

Livelli non soddisfacenti, inoltre, vengono mostrati anche per quanto riguarda il numero di medici e infermieri per posto letto e il numero di macchinari e apparecchiature non obsolete. Stando agli ultimi dati del piano nazionale esiti si registrano livelli tra il medio e il basso in gran parte delle aree assistenziali.

Percentuali di altissima qualità si confermano per i by-pass aortocoronarici, dove si nota una bassissima mortalità a 30 giorni dall'intervento (1,4 per cento), così come per le riparazioni di aneurisma non rotto dell'aorta addominale. Risultati che si attestano su un'aderenza media agli standard nazionali interessano l'area osteomuscolare, dove le fratture al femore operate entro 2 giorni si attestano al 42,4 per cento, in discesa rispetto al 66,4 per cento del 2021 e al 79,05 per cento del 2020, ma si partiva in ogni caso dal 5 per cento. In miglioramento, invece, l'area del respiratorio, che mostra livelli medi, dopo che dal 2016 si è sempre attestata tra il basso e il molto basso.
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Andando nel dettaglio, male le percentuali di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da chirurgia conservativa per tumore alla mammella, così come quelli per le colecistectomie laparoscopiche. Medio-basso anche il livello di aderenza della chirurgia generale. Tra il basso e il molto basso anche l'area di gravidanza e parto, dove i parti cesarei si attestano al 33,1 per cento. Bassissima la percentuale dei parti vaginali in donne con pregresso parto cesareo, che continuano a scendere allo 0,3 per cento (erano all'1,4 per cento contro il 10,5 per cento della media nazionale). Ancora bollino rosso per l'area del nervoso.


Si raggiunge un livello medio, invece, nella tenuta dei conti in ordine e degli investimenti. La Campania, nonostante tutto, risulta l'unica Regione in Italia nella quale dal 2019 al 2021 troviamo la più alta concentrazione di aziende in cui si verifica un passaggio ad una fascia più alta di performance (da bassa a media). Ed è anche la regione nella quale troviamo la più alta percentuale di miglioramento nell'area degli investimenti dal 2019 al 2021. Tra i 10 ospedali con apparecchiature meno obsolete infatti c'è il San Pio di Benevento, il Cardarelli e Monaldi a Napoli, insieme al S. Giuseppe Moscati di Avellino. Da segnalare anche le eccellenze, che purtroppo si registrano nella sanità privata. Tra i migliori ospedali dell'area cardiovascolare in Campania infatti emerge una sola struttura ed è la clinica Montevergine di Mercogliano, terza in Italia, con il bollino verde.
 

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