Salerno, il Covid virus entra in classe:
in una settimana 260 studenti contagiati

Salerno, il Covid virus entra in classe: in una settimana 260 studenti contagiati
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 12 Febbraio 2021, 09:43
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Sono 260 gli studenti contagiati nel salernitano, dei quali 119 solo alle superiori. A renderlo noto la Regione con un report che ha interessato i maggiori centri della provincia. Gli studenti contagiati dalle scuole dell'infanzia alle scuole superiori fanno riferimento alla prima settimana di febbraio. A Salerno si registra la situazione più difficile dove si rilevano ben 94 studenti contagiati. Non si esclude a questo punto la chiusura delle scuole superiori che sarà valutata dal sindaco Vincenzo Napoli insieme al Prefetto, Francesco Russo. «Allo stato attuale non c'è alcuna decisione», fa sapere il vice sindaco di Salerno nonché assessore all'istruzione, Eva Avossa.



Ma la situazione è seria. Il picco di contagi costringe il Comune a rivedere i suoi piani posticipando l'avvio dei servizi mensa precedentemente previsti per il 18 febbraio. La comunicazione è arrivata ieri dall'assessore Avossa ai presidi del capoluogo. Una notizia accolta favorevolmente anche da una parte dei dirigenti scolastici che aveva espresso perplessità sulla possibilità di partenza delle mense in una fase di contagi da Covid-19 in aumento. Contestualmente allo stop dei servizi mensa il Comune annuncia che prenderà il via lo screening con test antigenici sul personale scolastico, docenti e non docenti: il servizio di prevenzione e monitoraggio interesserà almeno 3mila tra docenti e personale ausiliario e amministrativo. Ma lo slittamento della mensa è comunque un campanello d'allarme nelle more della decisione sulla chiusura delle scuole che potrebbe prendere il sindaco di concerto col Prefetto. «Per adesso dobbiamo rinviare le mense previste per il 18 febbraio annuncia il vice sindaco Avossa - avevamo un buon numero di iscritti. Ma le cose sono precipitate e abbiamo preferito rinviare per meglio monitorare l'andamento dell'epidemia».

Proprio il trend epidemiologico è sempre più preoccupante stando ai dati comunicati dalla Regione.

Dall'1 al 7 febbraio sono 260 i contagiati in età scolare in provincia di Salerno, con picchi soprattutto nel capoluogo dove gli studenti infettati sono 94 così suddivisi per fasce d'età: sono 18 i bambini contagiati tra i 0 e 5 anni; 22 i ragazzi contagiati tra i 6 e 10 anni; 18 i contagi tra gli 11 e i 13 anni; boom di contagiati, ben 36, in età delle scuole superiori tra i 14 e i 18 anni. Subito dopo Salerno il centro della provincia con più contagiati nelle scuole è quello di Scafati con 22 infettati, seguono Nocera Inferiore con 20, Nocera Superiore con 14, Sarno con 13, Eboli con 12, Pontecagnano con 12, Pagani con 11, come Angri. Stando ai dati della Regione sulla base del trend epidemiologico della prima settimana di febbraio, sono il capoluogo e l'agronocerino a rischiare maggiormente la chiusura delle scuole. In altri centri del salernitano la situazione è più contenuta: 7 contagiati nelle scuole di Giffoni sei Casali, 7 a Pellezzano, 7 a San Valentino Torio, 5 a Castel San Giorgio, 4 a Corbara, 4 ad Acerno, 2 a Serre, 2 a Oliveto Citra, 2 a Roccapiemonte, 2 a Palomonte, uno a Buccino. Un dato preoccupa il mondo dei docenti e dei presidi. Su 260 contagiati in età scolare, ben 119 sono studenti delle scuole superiori tra i 14 anni e i 18 anni.

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Intanto la Regione, per meglio analizzare la situazione alle superiori, ha chiesto ai presidi di comunicare il dato preciso dei contagiati per istituto. La rivelazione è in corso e scadrà oggi. La tensione tra i presidi sale. Il rischio di chiusura delle superiori è elevato. Eppure la ripresa delle lezioni in presenza è avvenuta nemmeno 2 settimane fa. «I contagi nella nostra scuola sono pochissimi e precedenti alla apertura del 1 febbraio, per cui non si sono sviluppati qui analizza Daniela Novi, preside dell'Istituto Giovanni XXIII di Salerno - Per quanto riguarda la chiusura temo che ci sarà, anche se è una ipotesi che non mi convince affatto. Perché i ragazzi hanno bisogno di continuità, di adesione a regole precise, condivise, non cambiate all'ultimo momento, nonché del contesto relazionale in presenza, in cui, nonostante la didattica a distanza sia stata fatta in maniera eccellente da tutti i docenti, gli studenti si rivelano per quello che sono e a scuola sono felici».
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