Sarno, intervento record: tolta ad una 27enne una cisti ovarica di 50 centimetri di diametro

Intervento di ginecologia da record a Sarno; tolta una massa di 50 centimetri ad una 27enne

Il ginecologo Carlo Carravetta dopo l'intervento record
Il ginecologo Carlo Carravetta dopo l'intervento record
di Rossella Liguori
Martedì 20 Giugno 2023, 06:40 - Ultimo agg. 21 Giugno, 10:27
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Intervento record all’ospedale di Sarno: asportata una massa ovarica di 50 centimetri ad una 27enne. «La diagnostica pre-operatoria integrata ci aveva indicato un basso rischio di malignità e, trattandosi di una giovane donna, abbiamo effettuato un intervento conservativo della fertilità». 
A spiegarlo è il dirigente medico del reparto di ostetricia e ginecologia del Martiri del Villa Malta, Carlo Carravetta, alla direzione dell’unità operativa complessa alla quale la giovane si è rivolta nelle scorse settimane per un aumento sospetto, con dolori e senso di peso, fino a quel momento trattato altrove. Le indagini diagnostiche, estremamente accurate, avviate al presidio sarnese hanno rivelato la presenza della massa dalle dimensioni eccezionali e la necessità di agire in fretta. Un intervento articolato che ha visto in sala operatoria Carravetta con la sua equipe, il chirurgo e dirigente di chirurgia generale, Giuseppe Corrado, l’anestesista dirigente della rianimazione, Camillo Candurro. L’operazione portata a termine con successo ha consentito di rimuovere una massa di 6 chili.

«Occupava l’intera cavità addominale, coinvolgeva il tessuto ovarico. – spiega Carravetta - Il rischio era di una rottura spontanea o traumatica, di una torsione che avrebbe potuto avere conseguenze più serie e richiedere un intervento in urgenza.

In genere le cisti ovariche anche di grosse dimensioni possono essere asportate mediante chirurgia mini-invasiva, nel caso specifico il volume ha richiesto una incisione della parete addominale. Oggi con l’ausilio della diagnostica per immagini sempre più sofisticata, grazie ai controlli clinici periodici è sempre più raro imbattersi in una tale massa ovarica. Probabilmente i sintomi, non specifici, di senso di peso e costipazione sono stati sottovalutati e si è arrivati alla diagnosi quando le dimensioni non hanno più consentito un intervento mini-invasivo». 



Un reparto che guarda lontano, quello di ginecologia, punto nascita importante, sostenuto dal direttore sanitario Rocco Calabrese, e si candica ad essere punto di riferimento di prevenzione, formazione e percorsi. «Dal nuovo anno le attività hanno ricevuto un impulso nuovo - sottolinea Carravetta - grazie alla direzione sanitaria e quella strategica rafforzando il team di professionisti medici che affiancano il qualificato team di ostetriche. Sul percorso nascita sono state intraprese iniziative per incrementare l’efficacia dei servizi sanitari offerti in modo da mettere a disposizione un punto nascita sempre più accogliente, efficiente e sicuro per mamma e neonato. Si è ricominciata un’ attività chirurgica anche con tecniche mini-invasive come la laparoscopia»

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