Bocciate. Una per una (o quasi). Le controdeduzioni del Comune di Salerno sulla procedura negoziata per l'affidamento del servizio di noleggio di decori luminosi, montaggio, manutenzione e smontaggio per la XVI edizione di Luci d'Artista non convincono l'Anac. L'Autorità nazionale anticorruzione conferma «anomalie e carenze correlate alla predisposizione della progettazione esecutiva» posta a base di gara. Che, insieme all'applicazione del criterio di aggiudicazione del minor prezzo e all'assegnazione di «soli 10 giorni per la presentazione delle offerte», ha determinato «una scarsa risposta del mercato» con «evidenti affetti distorsivi e violazione dei principi comunitari di libera concorrenza e par condicio». In sostanza, si sarebbe determinato «un notevole vantaggio competitivo per l'operatore economico» (in questo caso la Artlux di Partenopoli) con «eventualmente già in possesso di decorazioni identiche a quelle previste nelle specifiche tecniche». Detto altrimenti, l'Anac conferma che la gara sarebbe stata fatta su misura.
L'istruttoria per verificare la correttezza della procedura che ha portato all'affidamento del servizio alla Artlux (la stessa società che si era aggiudicata l'appalto per la XV edizione dell'evento) è nata, lo scorso novembre, da una segnalazione che evidenziava come fosse stata «preclusa la partecipazione agli operatori economici che non avessero già nella loro disponibilità i decori luminosi richiesti nella lettera di invito». Diverse le contestazioni mosse dall'Anac al Comune di Salerno. Tra queste: la scelta della procedura negoziata senza bando, giustificata con l'impossibilità di programmare l'evento a causa della pandemia; una «disciplina estremamente particolareggiata delle caratteristiche tecniche delle 9 installazioni previste», riportando analiticamente non solo figura e dimensioni ma anche il numero e la lunghezza delle catene luminose, le caratteristiche specifiche e dettagliate di fari e strutture di appoggio, con indicazione pure di pesi e quantità dei diversi materiali e componenti dei decori; il termine di soli 10 giorni per la formulazione dell'offerta.
In primis, malgrado i chiarimenti del Comune rispetto alla procedura eseguita, «permangono profili di contraddittorietà nella determina a contrarre in merito all'indicazione della normativa applicabile».
E qui scatta la contestazione al termine di 10 giorni fissato dalla gara. La conclusione è che, vista «la complessità delle prestazione oggetto del contratto», tale termine «non possa ritenersi congruo» neanche per l'invocato caso di urgenza. L'Anac, inoltre, mette in luce una delicata contraddizione: il criterio del minor prezzo «si giustifica in relazione all'affidamento di forniture o di servizi che siano, per loro natura, caratterizzati da elevata ripetitività», per una «prestazione standardizzata». Tuttavia, il Comune parla di «opere artistiche». Opere, cioè, che non sono «espressione di una pura abilità tecnica, ma necessitano anche di un rapporto di carattere creativo». Insomma, fornendo una «disciplina estremamente particolareggiata» delle caratteristiche delle opere e non lasciando quindi agli operatori la possibilità di discostarsi dai dettagli indicati, il Comune nega nei fatti quello che afferma a parole, ovvero nega che si tratti di opere artistiche come invece lascia credere il nome stesso dell'evento: Luci d'artista, appunto. La delibera con cui l'Anac mette nero su bianco le risultanze della sua indagine, datata 12 gennaio 2022, sarà inviata anche alla Regione Campania in quanto ente che ha cofinanziato il progetto.