Mamma Esposito: «Mia figlia Anna uccisa tre volte»

Mamma Esposito: «Mia figlia Anna uccisa tre volte»
di Simona Chiariello
- Ultimo agg. 24 Marzo, 08:31
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Cava de’ Tirreni. «Anna era stata a pranzo da me, ha fatto i piatti e pulito la cucina. Quel giorno era allegra, voleva andare al cinema a vedere il film “L’ultimo bacio”. Nulla poteva far pensare ad un gesto estremo». 
Olimpia Magliano, la madre di Anna Esposito, il commissario di polizia trovata morta l’11 marzo del 2001 nel suo alloggio nella caserma Zaccagnini a Potenza, ricorda così quel maledetto pomeriggio di quindici anni fa. Olimpia non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni, pur continuando insieme al marito Vincenzo, a familiari ed alcuni amici, una lunga ed estenuante battaglia per scoprire la verità.

Oggi la mamma di Anna non riesce a trattenere la delusione per la nuova archiviazione: una decisione che appreso dai giornali, visto che nessuno le ha comunicato la notizia.
Quel maledetto 11 marzo del 2001 Anna era stata a Cava. Aveva pranzato a casa della madre. «Ha fatto i piatti e pulito la cucina, era una donna ordinata che teneva alla pulizia», ricorda la madre, cui Anna rivolgeva battute scherzose su come teneva la casa. «Era allegra come sempre e con tutti - aggiunge Olimpia - tranne quando ricordava la sua tormentata storia d’amore. Allora si adombrava». Dopo pranzo, racconta ancora la madre, ha sistemato le sue due bambine per una passeggiata in centro. Le avrebbe poi portate al suo ex compagno. 
«Voleva comprare il suo giornale preferito, il Sole 24 Ore, prendere un gelato e andare al cinema Alambra per vedere il film», aggiunge la donna. Ma non lo aveva più visto, per l’incontro con alcuni cugini, con i quali si era fermata a chiacchierare. 

Prima di sera, alle 18,40, Anna si mette in viaggio per Potenza e porta con sè un pacco di biscotti di grano che le aveva regalato sua madre. Mentre sale le scale del suo alloggio la chiama. «Mi ha rassicurato che il viaggio era andato bene», ricorda. La signora Olimpia ha il sospetto che con lei ci sia qualcuno, ma Anna nega. Si salutano, poi il silenzio. 
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