Migranti, sbarco a Salerno: sul molo anche il vescovo

«La nostra città è sempre in prima fila per accogliere e cercare di rendere meno traumatico questo momento», commenta Bellandi

Migranti sbarcano dalla nave della Ong Salvamento Maritimo Humanitario
Migranti sbarcano dalla nave della Ong Salvamento Maritimo Humanitario
di Petronilla Carillo
Lunedì 26 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 27 Giugno, 07:22
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Aveva deciso di prendere sotto la sua ala protettrice quei due ragazzi per fare «famiglia», per avere tutti delle agevolazioni in materia di accoglienza: restare insieme e farsi coraggio. Ma, durante i controlli di polizia, la verità è venuta fuori e la donna è stata separata dai due giovani. Sono 54 i minori non accompagnati sbarcati ieri mattina dalla nave Aita Mari della Ong Salvamento Maritimo Humanitario che (l'altro giorno) ha raccolto, al largo dell'isola di Lampedusa, 171 migranti da un barcone di fortuna proveniente dalla Libia. In realtà le competenze sarebbero state del governo di Malta ma nessuno da lì ha raccolto l'appello di soccorso: per questo motivo il viaggio è stato ancora più lungo ed estenuante per tutti gli ospiti della Aita Mari, già provati dalla difficile traversata nel Mediterraneo. Ancora una sbarco di ragazzini, dunque, che avrebbero intrapreso da soli la strada del sale per coronare il sogno di una vita diversa da quella dei loro genitori: 14 hanno 18 anni, molti altri un'età compresa tra i 16 e i venti anni. Tutti giovanissimi, anche gli adulti (sedici donne e 97 uomini): il più grande ha solo 38 anni. Ci sono poi i bambini, quattro di età compresa tra i 3 ed i 10 anni, due di età inferiore ai due anni. 

Sulla banchina ad accoglierli com'è suo costume il vescovo Andrea Ballandi.

Alle 8.15 è iniziato lo sbarco a Salerno, due ore dopo i primi migranti erano già diretti verso i centri di accoglienza, non tutti salernitani. Anche i minori sono stati trasferiti nelle altre province campane, e nei prossimi giorni quelli rimasti in città saranno sottoposti ad ulteriori spostamenti per garantire loro una migliore assistenza. Assistenza iniziata già nei giorni scorsi, tant'è che le forze di polizia hanno lavorato per tutta la serata di sabato, fino alle 2 del mattino per garantire la sicurezza.

È stato un viaggio difficile, per tutti loro, come spiegano anche alcuni responsabili della Ong perché la Aita Mari è una imbarcazione piccola e tutti sono stati stipati sul ponte, al freddo della notte, per i due giorni di navigazione.

Le loro condizioni di salute, comunque, sono buone: nessun caso Covid, soltanto una persona disidratata e una ragazza con un piede rotto durante la traversata dall'Africa in Italia. Tra le sedici donne adulte sbarcate ieri c'è anche un caso di gravidanza. Nei prossimi giorni, comunque, saranno tutti nuovamente visitati e, come sempre, avranno l'assistenza umanitaria e sanitaria necessaria. Alle spalle ciascuno di loro ha un storia di diritti violati e di violenze. Arrivano tutti dall'Africa «nera»: Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Gambia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Senegal. Ci sono anche dei nuclei familiari che, per esigenze di assistenza, legate alla presenza di bambini molto piccoli, sono state momentaneamente divise tra lacrime e proteste cessate soltanto quando sono intervenuti i mediatori culturali ed hanno dato loro garanzie certe. 

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«È un'operazione che comprende l'impegno di tutti - ha sottolineato il prefetto di Salerno, Francesco Russo - Abbiamo predisposto tutto al meglio: la fase di identificazione poi la sistemazione in una serie di strutture in parte nella provincia di Salerno, in parte in altre province della Campania. Tutto questo fa parte della routine dell'organizzazione, accogliamo anche migranti non provenienti dal porto di Salerno e c'è sempre un sistema ben rodato ha spiegato. Abbiamo in Campania un sistema preciso anche per minori, l'accoglienza è incentrata prima di tutto sui comuni, c'è una rete sempre per minori non accompagnati basata su accordo tra Anci e Ministero dell'Interno. I numeri sono cresciuti negli ultimi tempi, a volte ci sono difficoltà, ma le abbiamo superate anche stavolta».

Il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, invece, assicura: «Stiamo guardando le situazioni mediche, al momento non ci vengono segnalate criticità, andremo a verificare dove sono stati soccorsi ed eventualmente la presenza di scafisti ma è un'ipotesi che valuteremo strada facendo». «Ne abbiamo visti tanti purtroppo di sbarchi ma la nostra città è sempre in prima fila per accogliere e cercare di rendere meno traumatico questo momento» commenta il vescovo Andrea Bellandi augurandosi «un futuro di felicità per questi bambini». 

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