Salerno, podista morto sui monti Ebolitani: niente archiviazione, il gip dispone nuove indagini

La famiglia di Francesco Gioviale si è opposta alla richiesta di archiviazione della procura di Salerno: nuove indagini sulla sicurezza del percorso podistico

Francesco Gioviale
Francesco Gioviale
di Petronilla Carillo
Venerdì 19 Gennaio 2024, 06:45 - Ultimo agg. 18:50
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Per la seconda volta la procura di Salerno chiede l’archiviazione del fascicolo sulla morte del giovane medico podista Francesco Gioviale trovato senza vita in un dirupo dove sarebbe caduto mentre partecipava alla gara “Trail dei Monti Ebolitani”. Per la seconda volta il gip del tribunale di Salerno accoglie la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dal legale della famiglia, l’avvocato Nicola Naponiello. Il provvedimento del gip autorizza anche il prosieguo delle indagini per altri sei mesi. Nella sua discussione il penalista Naponiello ha esposto i fatti e sollevato i dubbi che da fine giugno 2022 attanagliano i parenti della vittima: il padre Marcello ed il fratello Valentino. Dubbi che sono stati esposti anche in due articolate denunce nelle quali si chiedono chiarimenti in merito ad una serie di presunte irregolarità legate alla gestione del percorso che gli atleti hanno attraversato. In effetti, secondo il legale, ci sarebbero state delle responsabilità in merito alle misure di sicurezza adottate per la gara e attribuibili, appunto, agli organizzatori. Nelle denunce i Gioviale puntano l’indice contro i ritardi nel soccorrere Francesco che «stando ai tracciati del Garmin è stato vivo per altri 50 minuti da quando si è fermato, quindi il suo cuore non si è fermato ma funzionava». A sostegno di questa tesi, anche la segnalazione fatta da un amico agli organizzatori nella quale evidenziava l’assenza del giovane medico e di altri podisti, quattro dei quali si erano però ritirati senza che gli organizzatori lo sapessero, ma nessuno se ne sarebbe interessato. Nella sua denuncia il padre della vittima era stato diretto: «nel regolamento il luogo in cui è avvenuto il fatto veniva indicato come particolarmente pericoloso e difficoltoso per il passaggio in corsa. Sicché si consigliava nel tratto della zona Ermice persino l’attraversamento in camminata essendovi altresì il divieto di superamento tra i concorrenti, per squalifica».

Quella stessa zona, si ricorda nella denuncia, a causa di un altro tragico evento era stata oggetto di una petizione datata 19 gennaio 2022 ed inviata a prefettura, comune e genio civile in cui si rappresentava la forte criticità generata dalla pesante erosione dei costoni.

In quella petizione veniva rappresentata «la pericolosità dello stretto percorso, fortemente frequentato e ridotto ad una sorta di sporgenza completamente priva di supporto, sollecitando un rapido intervento per la messa in sicurezza del vallone Tufara. Di tutta risposta la Regione rimarcava di non avere competenze circa la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria facendone carico al Comune di Eboli. Uscendo così fuori di scena. 

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